Chi sarà al via del Giro 2022? I tre "tenori" verso il Tour, ma Carapaz, Lopez, Simon Yates e Almeida...

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradagiro d'italia 2022

Chi sarà al via del Giro 2022? I tre "tenori" verso il Tour, ma Carapaz, Lopez, Simon Yates e Almeida...

Dopo aver scoperto l'intero percorso della prossima corsa rosa, le prime reazioni fanno già intendere quale potrebbe essere la startlist per la lotta alla classifica generale. Tra gli italiani, Nibali, Viviani e Colbrelli quasi certamente ci saranno, per Ganna più probabile l'assalto alla prima maglia gialla con la crono d'apertura del Tour.

Il Giro d'Italia 2022 piace per la sua durezza e per la spettacolarità di alcune tappe, al di là di quelle di alta montagna (Blockhaus, Aprica, Lavarone e Fedaia gli arrivi che su tutti dovrebbero fare la differenza), che potrebbero rendere la corsa in programma dal 6 al 29 maggio davvero imprevedibile.

La corsa, però, la fanno i corridori: è un vecchio detto e vale sempre, eccome, quindi è importante cercare già di capire chi potrà essere, tra poco meno di sei mesi, al via da Budapest.

Partiamo dalle cattive notizie: i tre “tenori”, ovvero i vincitori dei grandi giri di quest'anno, Bernal, Pogacar e Roglic, sono quasi certamente diretti verso il Tour de France per diversi motivi. Il colombiano, dopo aver conquistato la maglia rosa all'esordio, ora vuole sfidare i grandi rivali alla Grande Boucle dopo la delusione del 2020 e l'assenza nel 2021, mentre la maglia gialla in carica ha pensato eccome al tentativo di doppietta, ma di fatto ha già intrapreso la strada per il tris a Parigi e rinvierà il debutto al Giro almeno al 2023. Per quanto riguarda “Rogla”, bocche ancora cucite in casa Jumbo-Visma, ma si va verso un nuovo tentativo al Tour con uno squadrone che proporrà sia lo sloveno che il secondo classificato dell'ultima edizione, il danese Jonas Vingegaard che vuole esserci visto che si partirà da Copenaghen.

E proprio la cronometro iniziale (13 km) nella capitale strizza l'occhio a Filippo Ganna, che la Ineos dovrebbe portare per la prima volta in Francia, se pensiamo che al Giro il verbanese ha già vinto sei tappe, indossando sia nel 2020 che nel 2021 la maglia rosa. Anche in questo caso riserve da sciogliere a dicembre, dopo il primo ritiro di squadra, ma la tendenza è abbastanza chiara.

Passiamo invece a coloro che dovrebbero essere al via dall'Ungheria, anche perchè il percorso così impegnativo strizza l'occhio a molti scalatori di qualità: Richard Carapaz, terzo all'ultimo Tour, ha già rinunciato alle ultime due edizioni della corsa rosa dopo averla vinta nel 2019. Inoltre, la “guerra interna” con Bernal sulle strade transalpine non sarebbe esattamente una grande idea, pertanto sembra proprio che il campione olimpico possa dire “sì” ad una gara che terminerà, tra l'altro, nella stessa Arena di Verona che lo incoronò due anni e mezzo fa. Nello squadrone britannico, è tutt'altro che da escludere un co-capitano del livello di Adam Yates o del vincitore del 2020, Tao Geoghegan Hart.

I pochi km contro il tempo (soli 26,3) non sono piaciuti, come ha dichiarato nelle scorse ore ai media portoghesi, a Joao Almeida: colui che ha vestito la maglia rosa per due settimane nel 2020, prima di concludere 4° e ripetersi ad ottimi livelli lo scorso maggio (6° nella generale), anche nel 2022 ha in programma, per la nuova avventura in maglia UAE Emirates, di andare all'assalto del podio al Giro, nonostante appunto un percorso un po' meno favorevole.

L'Astana, invece, quasi certamente (parola di Giuseppe Martinelli) proporrà il duo formato da Miguel Angel Lopez e Vincenzo Nibali, tornati alla corte di Vinokourov; le dichiarazioni di Matthew White, ds del Team BikeExchange decisamente soddisfatto per la varietà di un tracciato così impegnativo, vanno nella direzione sulla presenza, dopo aver colto il primo podio al Giro proprio quest'anno (anche se il 3° posto non era l'obiettivo iniziale), di Simon Yates.

Tutto da valutare invece il programma dei capitani di casa Bora-Hansgrohe, ovvero Kelderman, Vlasov e Buchmann, così come della Bahrain-Victorious che dovrebbe però riproporre il secondo classificato dell'edizione 2021, Damiano Caruso, magari in coppia con Landa oppure Haig. Una scelta che condizionerà anche la presenza o meno, nella stessa formazione, di Sonny Colbrelli: nell'intervista pubblicata quest'oggi sul Giornale di Brescia, il trionfatore della Roubaix ha ribadito che gli piacerebbe tornare al Giro (e lo strappo della prima tappa a Visegrad è perfetto per provare a vestirsi di rosa), ma dipenderà anche da come uscirà dal lungo blocco delle classiche e, appunto, dalle opzioni di classifica nella squadra.

Elia Viviani, per il suo ritorno in Ineos Grenadiers, ha apprezzato molto la scelta di inserire un bel numero di volate (dovrebbero essere sei) e quasi certamente ci sarà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
3
Consensi sui social