E' la domenica della Roubaix n° 121: tutti contro Van der Poel che vuole il bis, alle 11.25 si comincia

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E' la domenica della Roubaix n° 121: tutti contro Van der Poel che vuole il bis, alle 11.25 si comincia

Dopo la grande sfida delle donne, è il giorno dell'Inferno del Nord a partire dall'attesissima Foresta di Arenberg, anticipata dalla "chicane delle polemiche". MVDP in cima al pronostico, il compagno Philipsen ci riprova ma occhio a Pedersen, Laporte, Kung, Politt e la sorpresa del debutto di Pidcock. Prima assoluta nella regina delle classiche anche per Bettiol, la miglior carta azzurra assieme a Mozzato e Milan.

E' la domenica forse più attesa dell'intera primavera, il grande appuntamento con la Parigi-Roubaix numero 121 che scatterà dal km 0 alle ore 11.25 (diretta tv dalle ore 10.30 su Eurosport 1, dalle 13.20 su Rai Sport con successivo passaggio su Rai 2 dalle 15.00), uscendo da Compiègne e prima di affrontare i 259,7 km sino al leggendario velodromo della cittadina all'estremo più nord della Francia.

Sei ore di battaglia attesa sulle pietre e sui 29 settori della corsa più fascinosa del calendario internazionale, con il passaggio più atteso che sarà come sempre quello nella Foresta di Arenberg, a poco meno di 95 km dalla conclusione, a maggior ragione per quanto successo nei giorni scorsi con l'inserimento della contestata chicane per rallentare la velocità all'ingresso di quei due km e mezzo di pavé tostissimo. Poi Mons-en-Pevele ai -55 per un altro tratto durissimo, ma può succedere di tutto e in qualsiasi momento, sino al Carrefour de l'Arbre con quei due km terribili dai -17 ai -15.

Il grande favorito c'è e, come domenica scorsa al Giro delle Fiandre quando poi ha dominato, risponde al nome di Mathieu Van der Poel che è anche il campione in carica: nel 2023 l'asso olandese arrivò in perfetta solitudine nel velodromo, proverà a rifarlo con la maglia iridata e senza dover duellare con l'eterno rivale Wout Van Aert (che un anno fa subì una foratura sul più bello, proprio al Carrefour de l'Arbre), tagliato fuori dall'infortunio alla Dwars come Stuyven.

La Visma e la Lidl-Trek, senza i due belgi, punteranno su due coppie ovvero Laporte e Van Baarle (vincitore nel 2022, ma la sua condizione non è certo quella dei giorni belli) da una parte per gli olandesi e Mads Pedersen e Jonathan Milan nel team statunitense, con il friulano probabilmente in supporto del danese, ma anche tante speranze di fare bene in prima persona.

L'Alpecin-Deceuninck, oltre a Van der Poel, avrà pure Jasper Philipsen che fu grandioso 2° nel 2023 per la doppietta della squadra belga e si è risparmiato saltando il Fiandre. Attenzione anche a Stefan Kung, in top five anche lo scorso anno e faro della Groupama-FDJ, mentre proverà a sfruttare la superiorità numerica la UAE Emirates, con tanti uomini in forma come Politt (2° alla Roubaix del 2019, piegato solo da Gilbert nel velodromo), Bjerg, Morgado, Wellens.

La Ineos Grenadiers proporrà tanti giovani ma di grande qualità e capacità di adattamento a questo contesto, pensiamo a Joshua Tarling e Ben Turner, ma anche il debuttante Thomas Pidcock che sa guidare la bici come nessuno e ha deciso a sorpresa di presentarsi al via, dopo il ritiro senza neppure poter cominciare il Giro dei Paesi Baschi, essendo caduto nella ricognizione della crono inaugurale di lunedì scorso.

Alberto Bettiol disputerà la sua prima Roubaix, la forma era ottimale come dimostrato al Fiandre, ma il fiorentino ha avuto problemi gastro-intestinali sino a metà settimana e bisognerà capire quanto potrà dare.

Tra gli outsider tanti nomi potenzialmente anche da podio, considerate le assenze e l'imprevedibilità di questa corsa: in primis Naesen (Decathlon) e il duo Cortina-Lazkano nella Movistar, ma anche lo stesso Luca Mozzato (Arkea) reduce dallo strepitoso podio del Fiandre e chissà se ci sarà la rinascita della Soudal-Quick Step, con Lampaert, Asgreen e un Gianni Moscon che ha sempre avuto un feeling speciale con la regina delle classiche, ma certo non ha lanciato segnali in questa prima parte della stagione.

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