Cavendish da libri di storia e da lacrime, Roglic premiato da Mattarella: "Brividi veri qui a Roma"

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Stradagiro d'italia 2023

Cavendish da libri di storia e da lacrime, Roglic premiato da Mattarella: "Brividi veri qui a Roma"

La giornata finale del Giro d'Italia si divide tra la meravigliosa volata del fuoriclasse britannico, all'ultima recita alla corsa rosa, e il trionfo in classifica dello sloveno. Le loro parole nel post tappa.

Un trono per due, veterani e campioni straordinari che a Roma festeggiano assieme.

Mark Cavendish conquista la tappa conclusiva del Giro n° 106, Primoz Roglic la classifica generale per la sua prima volta in trionfo alla corsa rosa. Che storia quella dello sprinter britannico: lunedì scorso annunciava che questo sarà il suo ultimo anno in gruppo, sei giorni più tardi, all'ultima occasione sulle strade della corsa rosa dove già aveva alzato le braccia al cielo per sedici volte, torna a battere tutti, un anno dopo l'ultima volta nell'apertura ungherese del Giro 2022, e a quindici anni di distanza dalla prima, a Catanzaro nel suo debutto (edizione 2008).

Sono 54 le frazioni portate a casa nei tre grandi giri, con un ultimo sogno da realizzare per “Cannonball”: vincere la tappa numero 35 al prossimo Tour de France, per staccare definitivamente Eddy Merckx in vetta a questa speciale graduatoria. “Sono stato anche un po' fortunato – si è schernito il campione britannico in forza all'Astana, nell'intervista con Stefano Rizzato in casa Rai Sport – Ho trovato Gaviria partire lungo davanti a me, è stato perfetto col vento che proveniva da sinistra dove c'erano Milan e gli altri. E' incredibile chiudere così, la squadra ha fatto un lavoro super, da Dombrowski a Gianni (Moscon, ndr), Velasco, Luis Leon Sanchez nel finale...

E' speciale questa vittoria, mi commuove, perchè il Giro ha un posto speciale nel mio cuore avendo vinto la prima tappa in una corsa di 3 settimane proprio sulle strade dell'Italia, dove mi sono stabilito per vivere anni fa e dove ho tanti amici”.

E un amico, tra i tanti felici per il successo di uno dei più grandi velocisti della storia, era là davanti negli ultimi 2 km a tirare per lui, nonostante corra per un'altra squadra: il gesto di Geraint Thomas, poi ammesso dallo stesso gallese (“ho visto Mark solo con Sanchez e mi sono detto che dovevo aiutare un vecchio amico”), è stato qualcosa di straordinario, se pensiamo che il 2° della classifica generale ha tirato praticamente fino all'ultimo km.

Il 37enne della Ineos ha chiuso a 14” da Primoz Roglic nella sfida per la rosa decisa ieri nella cronoscalata verso il Monte Lussari, ed ecco le emozioni, contenute ma decisamente profonde, espresse dallo sloveno ai microfoni di Rai Sport dopo che il suo primo Giro è diventato realtà a tutti gli effetti. “Mi sono goduto ogni momento – le parole di “Rogla” - E' stato un viaggio sulle montagne russe, ieri qualcosa di incredibile e spettacolare.

Gli infortuni (in particolare l'operazione alla spalla al termine della scorsa stagione, con uno stop di quasi 2 mesi) l'hanno reso così speciale? Forse sì, è stato diverso l'avvicinamento a questa stagione, visto che alla Tirreno (vinta dal leader della Jumbo-Visma, così come il Catalunya battendo Evenepoel la settimana successiva) sono arrivato non correndo da sei mesi. Sono grato alla squadra, i compagni, tutto lo staff: il supporto ricevuto è stato straordinario”.

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