Giro d'Italia, 15^ tappa: splendida impresa di Carlos Verona nel giorno del crollo di Primoz Roglic

Giro d'Italia, 15^ tappa: splendida impresa di Carlos Verona nel giorno del crollo di Primoz Roglic
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Giro d'Italia, 15^ tappa: splendida impresa di Carlos Verona nel giorno del crollo di Primoz Roglic

Sull'altopiano di Asiago il veterano della Lidl-Trek si regala il successo più bello della carriera, tra i big impressiona ancora Del Toro e gli attacchi di Carapaz e Bernal costringono lo sloveno a perdere un minuto e mezzo. Marlen Reusser vince la Vuelta a Burgos femminile davanti ad Elisa Longo Borghini.

Una vittoria, la sesta di squadra in quindici tappe, da dedicare a Giulio Ciccone che non è potuto ripartire dopo la caduta di ieri.

La Lidl-Trek fa ancora festa e, dopo il poker di Pedersen (con maglia ciclamino) e la crono di Hoole, ecco il colpaccio di Carlos Verona al termine della 15esima frazione che chiude la seconda settimana del Giro, dopo 219 km corsi a velocità folli da Fiume Veneto sino ad Asiago; a 32 anni, il veterano iberico si regala un sogno proprio nel primo giorno in cui ha potuto correre all’attacco, lui che sarebbe dovuto essere l’angelo custode nelle tappe di montagna per lo scalatore abruzzese.

Giornata da brividi negli ultimi 100 km, grazie anche e soprattutto alla Ineos Grenadiers che sulle rampe del Monte Grappa incendia la corsa, attaccando poi con Bernal e Arensman, mentre la UAE Emirates difende Ayuso, con Del Toro nel frattempo sempre brillantissimo a seguire il campione di Colombia e lo stesso Carapaz scatenato, riportandolo dentro per il ricompattamento generale a poco più di 60 dall’arrivo.

A fine discesa, si forma l’azione decisiva per il successo di tappa, con Marco Frigo (già in solitaria da quasi 30 km in picchiata dal Grappa) raggiunto da altri dieci attaccanti: tra questi, il più coraggioso è proprio Verona che all’inizio della salita di Dori (16 km al 5,4%, scollinamento ai -27) se ne va da solo, mentre gli italiani (ancora a secco di vittorie, si rischia uno storico record negativo) ci provano con Zana e Garofoli al vano inseguimento dello spagnolo.

A quasi 4 minuti, nel gruppo maglia rosa ecco che riesplode però la sfida, ancora grazie ai sudamericani e a quel punto Primoz Roglic, è questa la notizia di giornata, salta completamente: lo sloveno si salva parzialmente grazie ai compagni della Red Bull-Bora, questa volta all’altezza, ma il minuto e mezzo pagato all’arrivo dai diretti rivali è comunque pesantissimo.

Sul falsopiano finale Verona regge e gli bastano 23 secondi sui più immediati inseguitori, con il tedesco Stork che porta la Tudor al 2° posto anticipando Scaroni, amaro 3° per la XDS Astana, i francesi Bardet e Prodhomme e gli stessi Zana e Garofoli. A 29” dal vincitore, ecco il gruppo dei big regolato da Filippo Fiorelli (che era nell’azione degli 11) su Damiano Caruso, della top ten manca solo “Rogla” che scende al 10° posto della generale a quasi 4 minuti da un Isaac Del Toro in condizioni clamorose.

Certo, dopo il riposo di lunedì arriveranno le grandi montagne, da martedì con l’arrivo in salita a San Valentino di Brentonico dopo aver scalato il Santa Barbara, ma al netto delle decisioni della UAE il messicano sembra il più forte e il vantaggio è buono, con Simon Yates 2° a 1’20”, Ayuso a 1’26” e Carapaz a 2’07” davanti a Gee e alla coppia Bahrain-Victorious, con Caruso e Tiberi sui 3 minuti di ritardo.

Oggi è terminata, a livello di Women’s World Tour, la Vuelta a Burgos dominata da Marlen Reusser: in sole quattro tappe, trionfando ieri sul Picon Blanco e firmando il bis oggi nella cronometro (9,4 km) di Lezana de Mena, la fenomenale passista rossocrociata del Team Movistar ha chiuso con la bellezza di 1’51” di vantaggio nei confronti di Elisa Longo Borghini (UAE ADQ), oggi terza contro il tempo a 8” da Reusser. Completa il podio finale l’olandese Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) a 1’58”, a quasi 3 minuti ecco l’australiana Spratt della Lidl-Trek e la coppia di casa FDJ-Suez, con Labous (oggi 2^ nella crono) quinta e Chabbey sesta. Buono anche il 9° posto di Barbara Malcotti.

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