I sudamericani padroni del Giro: Yates e Ayuso non sono d'accordo, Roglic ripartirà domani?

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Stradagiro d'italia 2025

I sudamericani padroni del Giro: Yates e Ayuso non sono d'accordo, Roglic ripartirà domani?

Ultimo riposo prima del tappone trentino di martedì (e in generale di una terza settimana davvero dura), con Isaac Del Toro che fa sognare tutto il Messico e lo sloveno, ieri staccato verso Asiago, che potrebbe anche ritirarsi pensando al Tour. Intanto, si temono danni più seri del previsto per Mathieu Van der Poel, caduto ieri nella gara del suo ritorno in MTB a Nove Mesto.

Un Giro d’Italia che ha regalato poco in termini di salite vere, nelle quindici tappe già disputate, ma che certo non possiamo definire banale, non spettacolare e neppure di basso livello, perché i vincitori sono tutti di qualità e la battaglia c’è quasi sempre stata su ogni terreno.

Certo è che tutti attendono le grandi montagne della terza settimana, al via domani (dopo il terzo e ultimo riposo vissuto oggi dalla carovana) con la frazione più dura in termini assoluti, con i 203 km da Piazzola sul Brenta a San Valentino di Brentonico, nel cuore del Trentino per oltre 5000 mt di dislivello con quattro salite lunghe e complicate, in particolare le ultime due. Dopo Carbonare e Candriai (ovvero scalando una parte del Bondone), ecco il Santa Barbara che è l’erta più tosta, con i suoi 12 km abbondanti all’8,5%, scollinando a poco più di 30 km dal traguardo. L’ultima ascesa ha pendenze regolari poco oltre il 6%, ma è lunga ben 18 km e arriva alla fine di una giornata che, tra l’altro, rischia di essere funestata dal maltempo.

Mercoledì verso Bormio la durezza complessiva sarà minore, visto che il Mortirolo si scala dal versante “morbido” di Monno e si troverà a quasi 50 km dalla conclusione, ma c’è pure lo strappo di 3 km (vicini al 9%) de Le Motte nel gran finale ad una manciata di km dall’arrivo. Giovedì si respirerà con i 144 km della Morbegno-Cesano Maderno, anche se la volata non sarà scontata con 3-4 salite nella prima metà di frazione, infine il tappone valdostano di venerdì, anche se gli ultimi 25 km verso Antagnod sono più facili dopo le dure rampe di Tzecore, Saint-Pantaleon e Col de Joux, e tutto si deciderà poi sabato con il gran ritorno del Colle delle Finestre.

La Cima Coppi di questo Giro (18 km al 9,1%, ultimi 8 sullo sterrato), prima di salire a Sestriere, sarà il giudice finale per poi arrivare alla passerella di domenica a Roma.

Nella capitale, dove vestì di rosa nel 2023, ci sarà anche Primoz Roglic? Il dubbio è legittimo, visto che dopo essere finito a quasi 4 minuti dal leader Del Toro con la crisi di ieri nel finale di Asiago, dall’entourage di casa Red Bull-Bora hanno ammesso che oggi i medici faranno le valutazioni del caso, visto che lo sloveno soffre (anche per la cadute rimediate, in particolare quella nel giorno delle strade bianche) e, aggiungiamo noi, vuole anche disputare al meglio il Tour de France, presente sin dal principio nel suo programma del 2025.

E allora, sono i sudamericani i padroni del Giro? Quanto mostrato domenica tra Grappa e salita di Dori da Carapaz, Bernal e naturalmente la maglia rosa Del Toro, che ha sempre risposto alla grandissima nei confronti del colombiano e dell’ecuadoregno, entrambi ex vincitori della corsa, fa pensare questo anche se Juan Ayuso in primis non sarà d’accordo, senza dimenticare Simon Yates che è secondo in classifica a 1’20” dal messicano della UAE Emirates.

Sarà guerra interna con lo spagnolo all’attacco di Isaac Del Toro? Impossibile da escludere, di sicuro ieri la compagine emiratina ha corso per proteggere Ayuso (3° a 1’26” dal compagno di team), nel momento in cui sul Monte Grappa il leader del Giro ha seguito senza problemi Carapaz, Bernal e Arensman.

 

POSSIBILE INFORTUNIO PER MVDP

 

La giornata di domenica ha visto Mathieu Van der Poel tornare a disputare una gara di alto livello in mountain bike, con l’obiettivo a lungo termine dei campionati del mondo per conquistare l’unica maglia iridata che gli manca.

Il ritorno nella “sua” Nove Mesto, sede della terza tappa delle UCI World Series 2025, però, è stato amarissimo: subito a terra tentando un sorpasso all’esterno, poco dopo l’asso olandese ha subito una caduta decisamente più pesante. MVDP ha continuato per un altro quarto d’ora circa, poi si è ritirato e trapelano informazioni poco rassicuranti, anche se l’Alpecin-Deceuninck ancora non ha emesso un bollettino medico sulle condizioni del proprio campionissimo, su un possibile infortunio.

Il portale “Sporza” ha riferito che Mathieu è stato subito riportato in Belgio, visitato ieri sera all’ospedale di Herentals, e sarebbe in dubbio l’intera preparazione per il Tour de France, l’obiettivo centrale di tutta la seconda parte di stagione: già quest’oggi il vincitore di Sanremo e Roubaix sarebbe dovuto partire con i compagni per il ritiro in altura a La Plagne prima di tornare in gara su strada al Delfinato (8-15 giugno), ultimo avvicinamento alla Grande Boucle. A questo punto, torna tutto in ballo perché ginocchio e schiena sono stati colpiti duramente.

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