Milan è sempre più il gioiello dello sprint, la seconda gemma al Giro è da applausi: "La mia squadra splendida"

Milan è sempre più il gioiello dello sprint, la seconda gemma al Giro è da applausi: 'La mia squadra splendida'
Info foto

LaPresse

Stradagiro d'italia 2024

Milan è sempre più il gioiello dello sprint, la seconda gemma al Giro è da applausi: "La mia squadra splendida"

Il gigante della Lidl-Trek batte tutti ad Andora ed è subito maglia ciclamino, che proverà a portare fino a Roma come nel 2023. Ganna ripreso nel finale e delusissimo: "L'attacco non era programmato ad inizio salita. La fuga ad inizio tappa? Chiedete alla squadra...". Mercoledì si attende un'altra volatona sul traguardo di Lucca.

E' un gioiello che l'intero movimento dell'Italbici deve levigare e curare, perchè davvero Jonathan Milan potrebbe caratterizzare gli sprint del pianeta per tanti anni e, lui che ne ha appena 23, ha ancora margini di crescita per arrivare... chissà dove.

Ieri la beffa sul traguardo di Fossano, oggi nella quarta tappa del suo secondo Giro d'Italia il riscatto immediato, con un altro sprint di immensa potenza sull'arrivo di Andora per battere tutti gli avversari più attesi, nell'ordine Groves, Bauhaus, Kooij e Merlier (con Davide Ballerini ottimo 6°).

Un anno dopo la sua prima a San Salvo (era il 7 maggio 2023), è bis nella corsa rosa e la maglia ciclamino, che fu del classe 2000 di Buja, è già sulle spalle di Johnny che regala ai colori azzurri la tappa numero 1 in questa edizione del Giro. “Siamo partiti un po' lunghi e avevo il timore di esagerare, ma è andata bene – le parole di Milan ai microfoni di Rai Sport - Devo ringraziare la squadra che mi ha supportato alla grande, i ragazzi sono stati magnifici.

Simone (Consonni, che ha chiuso nel finale su Ganna) ha fatto un leadout fantastico, veramente tutti hanno completato un lavoro straordinario e io ho dovuto solo giocare le mie carte; è veramente qualcosa di speciale ed emozionante quando si condividono queste gioie, vincere al Giro è unico e oggi ci sono pure i miei genitori qui”.

E ancora, il gigante friulano della Lidl-Trek aggiunge: “L'anno scorso era un'incognita per il mio primo grande giro, non sapevo come prenderlo. Era arrivata questa opportunità alla seconda tappa, adesso siamo qua a divertirci e l'obiettivo iniziale era vincere almeno una volta. Ci riproveremo di sicuro”.

Di tutt'altro umore Filippo Ganna che, intercettato in zona bus da Ettore Giovannelli, inviato di Rai Sport sulle strade della corsa rosa, non ha nascosto la sua amarezza per l'azione nel finale che non è stata coronata, davvero per poco, dal successo. Il verbanese aveva attaccato ad inizio tappa, prima di rialzarsi (dopo 25 km in avanscoperta) staccandosi dalla fuga messa in piedi con De Bod, Munoz e Calmejane: anche in tal senso, evidentemente qualcosa non ha funzionato in casa Ineos Grenadiers, stando alle dure parole di Ganna. “Sono deluso? Sì, non era programmato l'attacco e nel caso era da fare in cima alla salita (Capo Mele, ndr) ma abbiamo provato prima. Le gambe non erano male.

Consonni? La gara è gara, va bene così e hanno fatto il loro, sarebbe stato bello vedere anche Lamon lì davanti... (riferendosi al quartetto d'oro a Tokyo 2021, visto che tre quarti hanno caratterizzato il finale di tappa). La fuga iniziale? Chiedetelo alla squadra...”.

Per Tadej Pogacar, dopo tre giornate quasi sempre all'attacco, prima frazione realmente tranquilla e maglia rosa che porterà anche mercoledì, da Genova a Lucca per una 5^ tappa del Giro che strizza ancora l'occhiolino ai velocisti con un finale completamente piatto. Il favorito non potrà che essere ancora lui, Jonathan Milan.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
15
Consensi sui social

Più letti in Road bike

I muri marchigiani per la tappa n° 12 del Giro d'Italia: a Fano giornata per attaccanti, occhio al Monte Giove

I muri marchigiani per la tappa n° 12 del Giro d'Italia: a Fano giornata per attaccanti, occhio al Monte Giove

Alle 12.35 la partenza di una frazione che, negli ultimi 115 km dal primo muro a Recanati, propone ben poca pianura e tante insidie. Alaphilippe il primo indiziato per cercare il successo, occhio anche ai big e a qualche velocista resistente, nonostante lo strappo finale (con punte vicine al 20% a poco più di 10 km dall'arrivo). Pogacar in rosa, Tiberi già focalizzato sulla cronometro di sabato per avvicinare il podio.