Pinot spende troppo, Rubio lo beffa a Crans-Montana mentre i big si controllano, ancora una volta...

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Stradagiro d'italia 2023

Pinot spende troppo, Rubio lo beffa a Crans-Montana mentre i big si controllano, ancora una volta...

Giro d'Italia, la mini tappa (appena 75 km dopo il taglio del Gran San Bernardo) crea polemiche a non finire e vede premiata un'altra fuga, con il colombiano della Movistar che precede il transalpino, di nuovo in maglia azzurra. Thomas controlla bene, Caruso ci prova solo nel finale.

Sarà ricordata come la tappa delle polemiche, un po' come accadde 3 anni fa a Morbegno.

Il problema è quella odierna sarebbe dovuta essere una delle frazioni più importanti di questa corsa rosa, ma il Giro d'Italia 2023 rischia di rimanere negli annali non solo per i casi covid e gli addii eccelenti, ma anche per una condotta di gara che gli appassionati non stanno certo apprezzando, per usare un eufemismo.

La storia è ormai nota, il possibile sciopero dei corridori in mattinata, chiedendo a gran voce (tramite il sindacato guidato a livello internazionale dall'ex pro Adam Hansen, subentrato a Gianni Bugno) il taglio della tappa n° 13, che prevedeva 200 km da Borgofranco d'Ivrea a Crans-Montana, ha portato ad un compromesso salvando la salita più impegnativa di giornata, la Croix de Coeur, ma riducendo comunque il percorso ad appena 74,6 km, tagliando fuori completamente il Gran San Bernardo.

Il problema era il freddo con previsioni negative in quota, ma alla fine dei conti di pioggia non ce n'è proprio stata, ad eccezione di un brevissimo tratto in discesa dalla Croix de Coeur. In più, ancora una volta i big (quei pochi rimasti) hanno rinviato ogni tipo di battaglia come accaduto in maniera ancora più clamorosa una settimana fa, sul primo arrivo in salita a Campo Imperatore, e l'ennesima fuga ha avuto gioco facile per arrivare sino al traguardo.

Ecco il primo trionfo in un grande giro per Einer Rubio (già un successo a livello WT in avvio di stagione all'UAE Tour), con lo scalatore colombiano della Movistar che è andato via, poco dopo lo start da Le Chable, assieme ad uno scatenato Thibaut Pinot, a Derek Gee (bravissimo in questa corsa rosa), Valentin Paret-Peintre e Jefferson Alexander Cepeda.

E' stato questo il quintetto che, lungo i 13 km poco sopra il 7% di media verso la località del Canton Vallese, si è giocato la tappa attaccando la salita finale con quasi 3 minuti sul gruppo della maglia rosa Geraint Thomas, ben coperto da una Ineos Grenadiers impeccabile.

Tra i due litiganti, ovvero Pinot e Cepeda che se le sono suonate (e mancate a dire, con il transalpino furibondo per l'atteggiamento dello scalatore dell'EF, che ha tirato ben poco anche in pianura), ha goduto il terzo, con Rubio che allo sprint ha dominato davanti a Thibaut, secondo ma che si può consolare con la riconquista della maglia azzurra dei GPM ai danni di Davide Bais (a proposito di maglie, col ritiro di Mads Pedersen la strada sembra spianata per la ciclamino di Jonathan Milan), e all'ecuadoriano terzo.

Quarto posto per Gee, quinto per Paret-Peintre che ha resistito al ritorno di Hugh Carthy, che ha anticipato di pochi secondi il gruppo degli altri uomini di classifica, giunti a 1'35” da Rubio. In sostanza, un nulla di fatto tra Thomas, Roglic (sempre 2° in GC a 2 secondi dal gallese), Almeida (3° a 22” dalla maglia rosa), lo stesso Leknessund che ha ceduto qualcosina nel finale ma è ancora quarto, e un Damiano Caruso che ha provato negli ultimi 2 km, ma rimane 5° in classifica davanti a Kamna e Dunbar.

Sabato, da Sierre a Cassano Magnago, la 14esima tappa propone il Sempione (20 km al 6%) praticamente in avvio, poi quasi 150 km tra discesa e tantissima pianura, con le squadre dei velocisti rimasti che potrebbero provare ad organizzarsi per giocarsi un'altra volata.

Frazione numero 4 alla Quattro Giorni di Dunkerque (che prevede sei frazioni, con la chiusura domenica), con ribaltone generale in una tappa sulla carta semplice, arrivata dopo la cronometro di Saint Quentin.

Proprio il dominatore della giornata di ieri contro il tempo, Benjamin Thomas (Cofidis), è rimasto tagliato fuori nel vento che portava il gruppo verso il traguardo di Achicourt, con l'attacco della Soudal-Quick Step decisivo per portare nelle prime due posizioni della classifica Kasper Asgreen, ora nuovo leader, e il britannico Ethan Vernon, secondo a 6”.

A 7 troviamo Grégoire e Kooij, e proprio lo sprinter olandese della Jumbo-Visma ha dominato lo sprint, il suo secondo vincente nella corsa a tappe francese, regolando i belgi Thijssen e Fretin, con Peter Sagan di nuovo ben piazzato e sesto, nonché anch'egli in piena lotta per la generale, considerato che ci sono otto corridori in soli 18 secondi.

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