Brutale dimostrazione di forza di Pogacar a Combloux! Un minuto a Vingegaard, tappa e maglia al Delfinato

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Brutale dimostrazione di forza di Pogacar a Combloux! Un minuto a Vingegaard, tappa e maglia al Delfinato

Dopo le difficoltà nella cronometro, il primo arrivo in salita vede il campione del mondo demolire la concorrenza, con il danese che si difende come può davanti a Lipowitz, Jorgenson e l'ex leader Evenepoel, che perde quasi due minuti ed è ai piedi del podio nell'attuale generale.

Semplicemente brutale.

Tadej Pogacar ha cancellato, con una scalata su livelli clamorosi (si parla di valori vicini ai 7,4 watt per kg su 20 minuti di ascesa) verso la Cote de Fry “concatenata” a quella di Domancy, dove nel 2027 andranno in scena i campionati del mondo (e dove nel Tour di due anni fa lo sloveno subì una sconfitta durissima contro il tempo nel confronto con Jonas Vingegaard), la giornata non semplicissima vissuta mercoledì nella cronometro.

Ecco, la rivincita sul danese e in generale su tutti i rivali, compresa la maglia gialla Remco Evenepoel, è stata da ko tecnico: la sesta tappa di questo Delfinato in quel di Combloux, la prima delle tre in serie di montagna, vede così l’iridato firmare la nona perla di stagione con una prova di forza impressionante. Oppure, come detto, brutale.

Sì, perché se la Visma Lease a Bike aveva provato a mettere paura a “Pogi” e alla sua squadra, con un forcing cattivo sulla Cote de Saxonnex ad oltre 45 km dall’arrivo, la risposta degli avversari è stato uno sberlone che ha mandato al tappeto in primis Vingegaard: ai -8 km, sulle rampe più dure verso Domancy, ecco Narvaez e Wellens lanciare il fenomeno, al quale Jonas ha tenuto la ruota per neppure 200 metri prima di alzare bandiera bianca.

Presto ripreso un ottimo Alex Baudin (che poi chiuderà 6°), ultimo superstite della fuga a 8 comprendente tra gli altri Van der Poel e Bardet, Pogacar ha sempre guadagnato tra falsopiano e i 3 km finali all’8%, chiudendo con la bellezza di 1’01” di vantaggio nei confronti di Vingegaard, 1’22” sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull-Bora), che non è più una sorpresa ma un gran corridore, 1’30” sulla seconda punta dei “calabroni”, Matteo Jorgenson, e lo stesso Evenepoel che ha pagato 1’50”, mentre sono finiti ben oltre i 2 minuti i vari Johannessen, Tulett, il giovanissimo Seixas, un deludente Mas e, tra gli spagnoli, ancora peggio ha fatto Carlos Rodriguez per non parlare dei leader Bahrain, con Lenny Martinez a quasi 3 minuti e Buitrago alla deriva.

La nuova generale vede Pogacar tornato padrone con 43 secondi di gap su Vingegaard, mentre Lipowitz si trova a 54”, Evenepoel a 1’22” e Jorgenson a 1’38”, quando siamo già alla vigilia del tappone di questa 77^ edizione, con Madeleine e Croix de Fer prima dell’arrivo ai 1800 mt di Valmeinier.

Corsa di alto livello, seppur di categoria 1.1 ma antipasto del Tour de Suisse al via domenica, la 61esima edizione del vecchio GP Gippingen (ora GP du Canton d’Argovie): sul circuitone attorno a Leuggern, l’ha spuntata Neilson Powless con una stoccata magistrale a 3 km dall’arrivo per guadagnare quella manciata di secondi sui 4 corridori assieme ai quali se n’era andato all’ultimo giro, sulla lunga ascesa di Rotberg. Nell’ordine, di Thibau Nys alla fine 2°, con il belga della Lidl-Trek che ha anticipato i due padroni di casa Jan Christen (altro giovane fenomenale che ha regalato spettacolo con tantissimi attacchi) e Mauro Schmid, mentre Clément Champoussin ha portato un 5° posto alla XDS Astana che ha piazzato anche Diego Ulissi 8°, con il livornese miglior italiano appena davanti a Vincenzo Albanese e Andrea Bagioli, pure loro in top ten.

A proposito di strade elvetiche, oggi la 2^ tappa del Tour de Suisse Women (livello WT), con l’arrivo di Oberkirch che ha premiato il coraggio di Amber Kraak: l’olandese della FDJ-Suez ha animato la fuga di giornata, poi ai -25 km ha staccato tutte per trionfare in solitaria con 1’55 di vantaggio su Marta Lach e 2’43” sul trio formato dalla compagna Chabbey, da Mavi Garcia e una Kasia Niewiadoma che ha recuperato una trentina di secondi su Marlen Reusser e Demi Vollering, rispettivamente sesta e settima e, distanti 4” tra di loro prima delle due frazioni decisive, ancora con 1’21” sulla polacca della Canyon-SRAM.

Anche quest’oggi, la giovane Eleonora Ciabocco del Team PicNic è stata la miglior italiana, nona arrivando al traguardo proprio con le due fuoriclasse che già ieri hanno indirizzato la classifica generale.

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