Folle sorpresa mondiale a Kigali: Magdeleine Vallieres fa saltare il banco, amara Longo Borghini

Folle sorpresa mondiale a Kigali: Magdeleine Vallieres fa saltare il banco, amara Longo Borghini
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campionati del mondo strada 2025

Folle sorpresa mondiale a Kigali: Magdeleine Vallieres fa saltare il banco, amara Longo Borghini

La corsa su strada delle élite vede il clamoroso ribaltone con le big anticipate, a partire dalla 24enne canadese che batte Fisher-Black e Mavi Garcia (bronzo a 41 anni). Vollering, Le Court, Reusser, Niewiadoma, Ferrand-Prevot e la capitana azzurra finiscono lontane.

Una folle sorpresa mondiale, il nome che non ti aspetti e non rientrava neppure nella top 20 delle favorite, che erano chiaramente 7-8 atlete per il durissimo (sulla carta, questo circuito ci sta dicendo cose diverse anche nelle altre gare) Mondiale di Kigali.

La gara regina delle donne premia Magdeleine Vallieres, classe 2001 canadese che sino ad oggi aveva vinto solo il Trofeo Palma ad inizio 2024, pur ottenendo qualche discreto piazzamento nelle grandi corse (e la top 15 nella sfida iridata di Zurigo un anno fa).

E le big? Si sono sostanzialmente annullate, ed è una grande delusione soprattutto per Elisa Longo Borghini che ha dato a più riprese la sensazione di poter risultare anche la più forte, ma al suo 14° Mondiale il sogno della maglia iridata viene ancora rinviato dopo una corsa folle nella sua seconda metà. Tutto comincia dai -80, con l’Olanda (nazionale di riferimento assieme alle azzurre, anche se in realtà sarà poi la Francia ad avere le forze maggiori nella fase decisiva) che aziona Shirin Van Anrooij, in azione praticamente da sola sino a poco più di 50 km dall’arrivo, quando si muovono la svizzera Ruegg e la spagnola Benito, dopo che l’Italia ha già speso molto per chiudere sulla tulipana con Trinca Colonel e Persico che reggono meno del previsto.

La chiave dell’intera prova iridata però si trova in un tratto di falsopiano quando mancano 35 km alla conclusione: si sgancia un plotoncino con una decina di atlete, tutte di seconda-terza fascia ma delle nazionali top e con Vallieres, Fisher-Black e Mavi Garcia, che poi comporranno il podio, presenti: tra le azzurre c’è Barbara Malcotti, ma dopo aver già tirato in precedenza la trentina cederà poco dopo, mentre Elisa Longo Borghini inizia ad attaccare passando sul traguardo per le ultime due tornate (siamo ai -30).

Rintuzzata la verbanese dalle altre big, il vantaggio del gruppo di testa esonda e in breve tempo arriva a 1’40”: la Francia, pur avendo Muzic davanti (l’Olanda ha inserito Markus), si mette a tirare per Pauline Ferrand-Prevot, si arriva a 1’15” e all’inizio del giro conclusivo partono ancora Reusser, Le Court e la stessa Longo Borghini, ma solo la campionessa del mondo a cronometro riesce ad allungare in maniera decisa.

Eppure, cederà la stessa elvetica, arrivata a meno di 30” dalla testa assieme a Le Court, la compagna Chabbey e Malcotti, nel frattempo raggiunta dalla fuga e che non si ferma per tirare in chiave Longo Borghini (non avendo ormai più energie per giocarsela là davanti, l’errore vero dell’Italia è tutto qui anche se forse sarebbe cambiato poco), staccandosi poi sull’erta di Kigali Golf ai -7. Ci provano decise Ferrand-Prevot, Niewiadoma e ancora “ELB”, con Vollering al gancio, ma ad una quarantina di secondi dal trio di testa formato da Vallieres, Fisher-Black e l’eterna Mavi Garcia le big si fermano nuovamente abbandonando i sogni di iride.

Sulla Cote de Kimihurura, la canadese parte subito sul primo tratto ripido in pavé e va a prendersi in maniera clamorosa il Mondiale, anticipando di oltre 20 secondi Niamh Fisher-Black e Mavi Garcia, grandioso bronzo a 41 anni. Poi fuori dal podio Elise Chabbey, per una Svizzera protagonista ma amara, Riejanne Markus quinta e la tedesca Antonia Niedermaier sesta, davanti al gruppo delle donne più attese che, a 1’34” dalla vincitrice, viene regolato da Vollering su Le Court, Reusser e Niewiadoma, con Longo Borghini e Ferramd-Prevot che di fatto non sprintano e saranno 15esima e 16esima, con Malcotti 18esima.

“Ho sbagliato io come le altre big – ha detto senza tanti giri di parole la capitana azzurra nel post gara, mentre il neo ct Marco Velo ha lamentato l’impossibilità di comunicare correttamente senza le radioline – Le altre ragazze della squadra si sono spese e le ringrazio, mi dispiace anche per loro”.

Domenica il gran finale di Kigali 2025 con la corsa dei professionisti, 267 km con l’attesissimo duello tra Pogacar ed Evenepoel, ma il pronostico potrebbe essere molto più aperto di quanto si ipotizza.

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