La festa del "Cannibale": 80 volte Merckx, il Belgio e il mondo del ciclismo celebrano il più grande di tutti

Foto di Redazione
Info foto

Screenshot

Stradacelebrazioni

La festa del "Cannibale": 80 volte Merckx, il Belgio e il mondo del ciclismo celebrano il più grande di tutti

Spegne quest'oggi ottanta candeline il leggendario corridore fiammingo, l'unica in grado di abbinare ai tre grandi giri (con la corsa rosa e il Tour vinti cinque volte) pure tutte le cinque monumento, ben 19 in totale con le 7 Milano-Sanremo semplicemente uniche. E poi i 3 campionati del mondo e un dominio totale lungo un decennio, nonostante il terribile incidente in pista a Blois, nel 1969.

Un mito senza tempo, il più grande di tutti che il Belgio sta celebrando già da qualche giorno, tanto che il re del paese, Filippo, l’ha accolto per un incontro lo scorso week-end.

Oggi tutto il mondo del ciclismo si inchina a Eddy Merckx, per brindare ai suoi 80 anni: 17 giugno 1945, la nascita del G.O.A.T., colui che ha dominato la scena dalla seconda metà degli anni ’60 sino alla prima dei ’70, fermato alla soglia del sesto Tour de France da Bernard Thevenet, in quella clamorosa e indimenticabile Grande Boucle del 1975.

Non solo per il palmarès, ma anche per il modo in cui ha vinto su ogni tipo di terreno, il “Cannibale” è semplicemente unico anche se l’era di Tadej Pogacar si sta avvicinando, inutile negarlo, a quanto combinato oltre mezzo secolo fa da Eddy: con una serie di rivali straordinari, da Felice Gimondi a Roger De Vlaeminck, dall’ultimo Van Looy agli spagnoli Ocana e Fuente, da Godefroot a Basso e Bitossi che lo bruciarono sul traguardo del Mondiale di Gap 1972, da Maertens ad un Moser all’inizio della carriera, sino ai francesi con Poulidor e Thevenet, Merckx ha vinto tutto e più volte.

Cinque i Giri d’Italia, dall’impresa sul Blockhaus alla chiusura del 1974 resistendo per 12” a Gibì Baronchelli sulle Tre Cime di Lavaredo, altrettanti i Tour de France con il poker in serie aperto nel ’69 rifilando minuti su minuti a tutti con la rabbia in corpo per lo stop subito in maglia rosa a Savona per una positività che fa ancora discutere, sino all’ultimo del ’74 quando in Francia il fiammingo completò la terza doppietta, dopo quelle del ’70 e ’72. Al termine del 1972, ecco pure il record dell’ora al termine di una stagione folle. Diciannove le classiche monumento conquistate, con le 7 Sanremo da collezione (dal 1966 al 1976 e su nove partecipazioni) e semplicemente inimitabili, le 5 Liegi, le doppiette a Fiandre e Lombardia e il tris a Roubaix.

Senza la caduta in pista a Blois (1969), “dopo la quale in salita non sono più andato forte come sino a quel giorno”, dove vide il suo pacer morire e lo stesso Merckx rischiò la vita, forse avrebbe vinto ancora di più, ma il deficit fisico conseguente a quell’incidente, Eddy certamente l’ha compensato con una determinazione fuori dal comune.

Auguri, Cannibale!

© RIPRODUZIONE RISERVATA
13
Consensi sui social