Mads Pedersen signore di Danimarca nel giorno dell'addio di Fuglsang. Chabbey e Zigart, sorridono in due al Romandia

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Mads Pedersen signore di Danimarca nel giorno dell'addio di Fuglsang. Chabbey e Zigart, sorridono in due al Romandia

Tris personale dell'ex iridato e dominio totale Lidl-Trek anche a Silkeborg, con il 40enne re di Liegi e Lombardia che saluta all'ultimo giorno di gara della carriera. La frazione più dura del Giro di Romandia femminile è della svizzera che esulta in casa, ma la slovena ora è leader della generale.

Un altro numero davanti al suo popolo, che ha invaso pure le strade nel cuore di Silkeborg per la quinta e ultima tappa del Giro di Danimarca.

Mads Pedersen cala il tris nell’appuntamento ProSeries di casa (sono 13 centri nel 2025), vincendo pure la classifica generale per la terza volta in carriera, primato alla pari di Jakob Fuglsang (che lo conquistò consecutivamente dal 2008 al 2010) che, proprio quest’oggi nella sua città natale, ha chiuso la carriera a 40 anni correndo con la maglia della rappresentativa danese e andando in fuga, nella “sua” frazione, prima di venire ripreso a poco meno di 25 km dalla conclusione e all’ingresso del circuito finale.

A quel punto si è scatenato Pedersen, che già aveva la GC in mano dopo aver staccato tutti ieri a Vejle, ma l’intento del capitano della Lidl-Trek era principalmente quello di aiutare il compagno Jakob Soderqvist, già vincitore della crono, a salire sul podio della generale. Missione compiuta, riducendo a cinque unità il gruppetto che si è giocato il successo, con l’ex campione del mondo che ha pure avuto la forza di battere un Axel Zingle (Visma) che giustamente era sempre rimasto a ruota dei Lidl-Trek, in tre là davanti con Soderqvist terzo di tappa e Kragh Andersen quinto.

Per il giovane svedese quindi 2° posto finale in classifica a 1’28” da Pedersen, saltando pure Niklas Larsen che chiude terzo, mentre perde il podio all’ultima tappa lo slovacco Lukas Kubis.

Al Czech Tour (corsa 2.1 di quattro giorni) oggi la 3^ frazione, con attesa volatona a Ostrava e sorpresa finale, visto che arriva il 2° hurrà da pro del giovane australiano Liam Walsh che salta il grande favorito Luke Lamperti: niente bis per l’americano della Soudal (e niente tris per il team belga), secondo davanti al polacco Boguslawski, con gli azzurri Konychev (Vorarlberg) e Donati (Red Bull) rispettivamente 5° e 6°. In classifica non cambia nulla, con il belga Lecerf sempre leader di misura su Fancellu e Uijtdebroeks, che domani attaccheranno il giovane della Soudal-Quick Step sull’ultimo arrivo in quota.

In campo femminile, seconda delle tre tappe al Giro di Romandia, condizionato pesantemente da quanto accaduto ieri con la squalifica di cinque top team per il “caso GPS”, e giorno della verità con l’arrivo più duro a La Tzoumaz: oltre 10 km di salita all’8% di media e duello finale tra Urska Zigart ed Elisa Chabbey. Avrà la meglio la svizzera di casa FDJ-Suez, che taglia il traguardo con 3” sulla slovena dell’AG Insurance, 2^ come nella cronometro di venerdì ma nuova leader della generale con 8” sulla stessa Chabbey. Terzo posto di tappa e in GC per Yara Kastelijn (ora distante 13”), mentre Paula Blasi perde la maglia ed è quarta a 58” prima dell’insidiosa frazione conclusiva, con Erika Magnaldi che ripartirà dalla sua attuale decima piazza, miglior italiana in graduatoria.

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