Milan, questione di centimetri nella gran sfida con Merlier: dramma Philipsen, troppe cadute nel finale

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Milan, questione di centimetri nella gran sfida con Merlier: dramma Philipsen, troppe cadute nel finale

La terza tappa del Tour de France si risolve allo sprint nell'arena di Dunkerque, con il friulano 2° per un soffio (ma nuova maglia verde dopo il ritiro di Jasper Philipsen) alle spalle del campione europeo: a terra anche Evenepoel e Lipowitz, Van der Poel resta in giallo. Giro d'Italia Women: Anna Henderson anticipa le big e vince all'Aprica prendendosi pure la maglia rosa.

Un finale da brividi, dopo una tappa tranquilla per quasi 120 km, senza alcuna vera fuga (poi ci sarà quella legata solo alla maglia a pois di Tim Wellens verso Mont Cassel), ma funestata da quanto accaduto a 60 km dalla conclusione, con la terribile caduta, provocata dal movimento di Coquard che si tocca con Rex, della maglia verde Jasper Philipsen.

Il vincitore della prima frazione non può nulla, finisce a terra in maniera violentissima e chiude qui il suo Tour, all’altezza dello sprint intermedio vinto da Jonathan Milan, con la frattura della clavicola e di due costole; poi sarà baraonda sul traguardo di Dunkerque con altri due voli ai -3 km, con Meeus a pagarne maggiormente le conseguenze (anche Evenepoel tocca l’asfalto, ma per il fiammingo pare tutto ok), e nei 300 mt finali con Jeanniere che ne esce con un colpo devastante al volto, ma privo di fratture (brutta botta anche per Ballerini in quella circostanza).

A quel punto, comincia il duello tra Milan e Merlier, con il campione d’Europa a beffare per una questione di centimetri il friulano della Lidl-Trek, che si consola con la conquista della verde ma deve rinviare l’appuntamento col primo trionfo al suo debutto al Tour e con quello che l’Italia attende da 6 anni e oltre 100 tappe (ma dopo Petacchi 2010, la maglia della classifica a punti torna sulle spalle di un alfiere tricolore).

Per Tim Merlier, secondo hurrà sulle strade della Grande Boucle dopo quello del 2021, con il podio di giornata completato da Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious) davanti al norvegese Waerenskjold, al ceco Bittner e a “Bini” Girmay, con Alberto Dainese che chiude 10°.

In classifica, Mathieu Van der Poel resta maglia gialla con 4” su Pogacar e 6 su Vingegaard, prima di una quarta tappa nuovamente adatta all’asso olandese col finale accidentato di Rouen.

Seconda giornata di corsa invece al Giro d’Italia Women, con l’arrivo in dolce ascesa all’Aprica che regala la sorpresa: si attendevano Vos, Kopecky e forse Wiebes, ma il finale è risultato troppo duro e ha premiato le due attaccanti che, andandosene a 35 km dall’arrivo e alle quali il gruppo ha concesso quasi 3 minuti, hanno resistito per 26 secondi alla ventina di atlete rimaste in gruppo: ecco quindi tappa e maglia rosa per Anna Henderson, con la britannica della Lidl-Trek che regola allo sprint la francese Miermont (Ceratizit), con Soraya Paladin (Canyon-SRAM) amara terza battendo nel plotone delle big Eleonora Ciabocco (Team PicNic), quarta davanti alle sfidanti Reusser, che cede il simbolo del primato ma non può preoccuparsi di Henderson (ora 15” davanti alla svizzera della Movistar) per la generale, e Longo Borghini, che è terza in GC a 31”.

Con l’iridata Kopecky che si stacca finendo ad oltre 2 minuti, è già chiaro che la SD Worx ora punterà per la vittoria finale solo su Van der Breggen, in attesa di vedere martedì il probabile primo sprint di gruppo, anche se nella Vezza d’Oglio-Trento (122 km) ci sarà il Passo del Tonale in avvio, prima dei 100 km conclusivi praticamente tutti in pianura.

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