Tadej Pogacar è già leggenda: secondo monumento con un Lombardia da favola, Masnada splendido 2°

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Tadej Pogacar è già leggenda: secondo monumento con un Lombardia da favola, Masnada splendido 2°

Lo sloveno incanta a Bergamo, attaccando ad oltre 35 km dalla conclusione per poi regolare allo sprint il padrone di casa. Terzo Adam Yates, quarto un deluso Roglic davanti a Valverde e Alaphilippe.

A 23 anni è già leggenda, con due Tour de France e due classiche monumento nel palmares.

Fenomenale Tadej Pogacar, che oggi a Bergamo ha scritto la storia, portando a casa dopo la Liegi e la Grande Boucle, anche il Lombardia edizione n° 115 (l'ultimo a vincere un GT e due monumento nello stesso anno era stato Eddy Merckx nel lontanissimo 1973).

Straordinaria l'azione dello sloveno di casa UAE Emirates, che ad oltre 35 km dalla conclusione, a poco più di 3 dalla vetta del Passo di Ganda, la salita più dura di una corsa che sino a quel momento era rimasta bloccata, con Remco Evenepoel primo big a cedere proprio all'inizio dell'erta verità, e dopo una fuga di 10 uomini partita sul Ghisallo e ben controllata da Jumbo-Visma, Israel e Deceuninck.

Pogi” ha fatto ben presto il vuoto, seguendo di fatto un attacco precedente di Vincenzo Nibali, scollinando con oltre 30 secondi di margine sul gruppo degli altri big con Alaphilippe, Roglic, Adam Yates, Valverde, Woods, Bardet, Gaudu e un fenomenale Fausto Masnada. Proprio il bergamasco ha poi attaccato dopo il falsopiano che precedeva la lunga discesa da Selvino, riagganciando Pogacar ai -15 e non collaborando con lo sloveno, avendo dietro capitan Alaphilippe.

Con il campione del mondo che non poteva però tirare, e gli stessi Roglic e Yates tutt'altro che brillanti rispetto alla Milano-Torino di mercoledì scorso, il margine è salito addirittura oltre il minuto all'inizio dell'ultimo strappo di Bergamo Alta.

Masnada ci ha provato in tutti i modi, ma nello sprint a due non c'è stato nulla da fare: secondo posto per l'alfiere Deceuninck, con Adam Yates a strappare il terzo in rimonta nel gruppetto che si è giocato l'ultimo gradino del podio, con Roglic amaro 4° davanti a Valverde, Alaphilippe, Gaudu, Bardet e Woods.

Tre italiani nella top 15 finale, con Nibali che ha strappato un 13° posto e il giovane Lorenzo Fortunato che ha concluso 15°.

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