Tra Cavendish e Lefevere volano gli stracci: "Patrick non mi ha rispettato". Il manager belga: "Ingrato"

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Tra Cavendish e Lefevere volano gli stracci: "Patrick non mi ha rispettato". Il manager belga: "Ingrato"

L'autobiografia dello straordinario velocista dell'Isola di Man fa discutere: "Cannonball" ha lanciato pesanti accuse nei confronti dell'ex capo di casa Soudal-Quick Step, che l'ha rilanciato nel 2021-2022 quando il britannico era ad un passo dal ritiro. "Dopo le 4 vittorie al Tour mi aspettavo un trattamento economico diverso, non è stata rispettata la parola data". La replica del vulcanico Lefevere non si è fatta attendere...

Volano gli stracci tra Mark Cavendish e Patrick Lefevere, un binomio che ha vissuto assieme dal 2013 al 2015, quando lo sprinter britannico lasciò il Team Sky per avere un ruolo di primo piano nel “Wolfpack”, e di nuovo nel biennio 2021-2022, per l’autentica rinascita di “Cannonball” dopo che, a fine 2020, era stato praticamente annunciato il suo ritiro.

I primi estratti dell’autobiografia di Cavendish, “Believe: Achieving the Impossible”, fanno già discutere visto che le bordate da parte dell’ex iridato nei confronti del manager belga sono state parecchie, a partire dal trattamento ricevuto per il rinnovo di contratto dopo aver vinto, nell’estate 2021, quattro tappe e la maglia verde al Tour de France. “Lefevere mi ha preso in giro - ha scritto Cavendish nel suo libro, come riporta “Spazio Ciclismo” - Nel 2020 Patrick, per il quale avevo già corso in passato, mi aveva chiesto di mandargli un curriculum vitae prima di considerare l’idea di farmi firmare.

Mi sentivo preso in giro, poi nel 2021 avevamo concordato, prima del Tour, un ingaggio di 500mila euro per la stagione successiva; Lefevere si è rimangiato la parola, dicendo di non aver mai sentito nulla del genere e che a budget gli erano rimasti a disposizione 250mila euro per me”.

Sulle colonne di Het Nieuwsblad, quotidiano belga con cui collabora da anni, il “padre” dell’attuale Soudal-Quick Step, che ha lasciato al termine dello scorso anno, non ha atteso per rispondere per le rime al suo ex corridore: “Trovo deplorevole quello che ha scritto Mark. L’ho tirato fuori dai guai all’epoca e gli ho dato un contratto quando nessuno lo voleva più.

Ha ricevuto tutto quello che avevamo concordato a suo tempo, esattamente come tutti i corridori che hanno fatto parte del nostro team. L’ingratitudine è chiaramente la ricompensa del mondo”.

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