Gran bis per la Cofidis con Ion Izagirre, giornata "tranquilla" per i big al Tour prima delle Alpi

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Gran bis per la Cofidis con Ion Izagirre, giornata "tranquilla" per i big al Tour prima delle Alpi

La dodicesima tappa, con traguardo a Belleville en Beaujolais, è del basco con un'azione in solitaria di oltre 30 km, mentre Van der Poel crolla sul più bello. Vingegaard rimane in giallo e ora... i duelli con Pogacar.

La Spagna non vinceva una tappa al Tour de France da 5 anni, quando l'altro giorno Pello Bilbao è riuscito a portare a casa la frazione di Issoire.

Ed è ancora un basco a regalare il bis, quest'oggi nella giornata che ha portato la carovana gialla da Roanne a Belleville en Beaujolais: Ion Izagirre, infatti, torna ad esultare alla Grande Boucle, quasi 7 anni dopo quel colpo sotto la pioggia di Morzine, regalando alla sua Cofidis un altro trionfo bellissimo, dopo quello di Victor Lafay ad inizio corsa a San Sebastian (era la 2^ tappa).

A 34 anni, il veterano del team transalpino (che non vinceva al Tour da 15 anni, prima dell'uno-due con Lafay e Izagirre) firma una bellissima impresa, capace infatti di andarsene di forza sull'ultima ascesa di giornata, ad oltre 30 km dalla conclusione, e di guadagnare in maniera costante tra salita e discesa, tenendo alla grande nei 15 km finali di pianura per giungere al traguardo con 58” di margine nei confronti di Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e Matteo Jorgenson (Team Movistar), con lo statunitense di nuovo grande protagonista dopo il Puy de Dome.

Al quarto posto ecco Tiesj Benoot, per una Jumbo-Visma che pur in maglia gialla ha provato eccome a lanciare i suoi uomini in fuga, prima con Van Aert, poi con Kelderman e infine con un altro belga, che ha concluso ai piedi del podio di tappa regolando Tobias Halland Johannessen, Thibaut Pinot e Guillaume Martin.

L'azione giusta è partita dopo quasi 90 km di pura battaglia, con Alaphilippe e Pedersen dentro assieme a Van der Poel: mentre i due ex campioni del mondo si sono ben presto staccati dal plotoncino dei 15 in fuga con un margine rassicurante sul gruppo maglia gialla, MVDP ci ha provato eccome (ed è stato nominato super combattivo di giornata) andandosene da solo a poco meno di 50 km dall'arrivo, prima di vedersi raggiunto da scalatori superiori sulle pendenze della Croix Rosier, l'ultima difficoltà, e cedere in maniera definitiva allo scatto di Izagirre.

L'Italia rimane ancora a secco, anche se Giulio Ciccone ha provato ad entrare nella fuga di tappa, ha preso un paio di punti ai GPM e poi, in una fase tranquilla in gruppo, è caduto riportando qualche abrasione al ginocchio: non dovrebbe essere nulla di troppo serio per l'abruzzese della Lidl-Trek in missione per la maglia a pois, pensando soprattutto ai tapponi alpini in arrivo. A partire da quello di venerdì, il più semplice con 130 km e una sola salita, quella che però porterà all'arrivo in quota sulla Grand Colombier, 17 km sopra al 7% di pendenza media.

Qui nel 2020 vinse Tadej Pogacar e lo sloveno, sempre secondo nella generale a 17 secondi da Vingegaard (oggi è rientrato in top ten Pinot, appena alle spalle del compagno di squadra Gaudu), oggi ha stuzzicato la maglia gialla danese, per poi sprintare, secondo solo a Van Gils e alla fine 12°, all'arrivo del gruppo a 4'14” dal vincitore. Il due volte vincitore del Tour è pronto per le sfide decisive.

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