Il Tour si chiude a Courchevel: crolla Pogacar, Vingegaard è padrone e Gall si prende una gran tappa

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Il Tour si chiude a Courchevel: crolla Pogacar, Vingegaard è padrone e Gall si prende una gran tappa

Il tremendo Col de la Loze vede lo sloveno terminare ad oltre 7 minuti e mezzo dal vincitore austriaco, ora insidioso per Ciccone nella classifica dei GPM, che vede comunque l'abruzzese ancora a pois. "Pogi" rimane comunque secondo nella generale davanti al compagno Adam Yates, gran balzo dall'8° al 5° posto del gemello Simon (2° di tappa).

Dai 10 secondi al termine della seconda settimana ai 7'35” di fine campagna delle Alpi.

In due sole tappe, tra la cronometro di ieri a Combloux e la frazione regina di quest'oggi, con l'arrivo a Courchevel dopo aver superato il tetto della corsa alla maglia gialla, i 2300 mt del Col de la Loze, il Tour de France si è chiuso in maniera nettissima a favore di Jonas Vingegaard.

La crisi più nera della carriera di Tadej Pogacar, ben peggiore rispetto a quella dello scorso anno sul Granon, costringe il fenomeno sloveno ad alzare definitivamente bandiera bianca: è vero, il vincitore della Grande Boucle 2020 e 2021 è pure caduto in avvio di questa 17^ tappa, ma non è parso questo il fattore principale (lo stesso Tadej ammetterà nel post corsa di non avvertire quasi alcun fastidio al ginocchio e al gomito abrasi) per saltare letteralmente in aria all'inizio dei 9 km più duri, quelli finali, della Loze. Quella della prova contro il tempo è stata una mazzata per “Pogi”, che certamente ha pagato anche il lungo stop primaverile, post frattura dello scafoide alla Liegi, in termini di fondo nella terza settimana.

E' andato a prendersi il trionfo di giornata, meritatissimo anche per il gran lavoro svolto dall'AG2R Citroen (che si sblocca portando a casa un successo importante) e in particolare da Ben O'Connor sulla salita decisiva, un Felix Gall al primo hurrà in un grande giro, lui che già al recente Giro di Svizzera è stato super nelle tappe più impegnative.

Il 25enne austriaco, entrato nella fuga di giornata (composta inizialmente da ben 34 uomini) nata tra il Col de Saisies e la Cormet de Roselend dopo una trentina dei 165 km in programma, ha regolato di 34” Simon Yates, con il leader della Jayco-Alula, anch'egli nell'azione buona, che ha tentato la rimonta in cima alla Loze, dopo che Gall era partito a 6 km dal GPM, arrivando sino a 16-17 secondi ad inizio discesa prima di mollare sul muro conclusivo alle porte di Courchevel.

Terzo di tappa e superato proprio da Yates nella generale (ma nel frattempo sono finiti alle sue spalle Hindley e Kuss), un solidissimo Pello Bilbao che ha concluso a 1'38”, davanti alla maglia gialla di una quindicina di secondi. Vingegaard ha attaccato nei 7 km conclusivi di salita, staccando Adam Yates e Carlos Rodriguez rimasti in lotta per il terzo gradino del podio in GC.

Al danese, che nel frattempo ha trovato sulla sua strada a supportarlo anche Benoot e Kelderman (che la Jumbo-Visma aveva inserito nella fuga), non è bastata la rimonta per scollinare al GPM a 1'25” da Gall, per giocarsi il successo di giornata in una tappa di montagna come avrebbe voluto, avendo vinto “solo” la cronometro.

Alle spalle di Vingegaard padrone del suo secondo Tour de France consecutivo, a livello di tappa hanno concluso Gaudu, Johannessen, Harper e poi il duo della UAE Emirates, a 3'43” dal vincitore, composto da Majka e Adam Yates. Il britannico, già terzo ma con soli 5” su Rodriguez dopo la crono, ora è davvero vicinissimo a conquistare il suo primo podio in un GT, avendo guadagnato 1'11” sull'iberico della Ineos Grenadiers, che ha finito in calando a quasi 5 minuti da Gall, preceduto anche da un Hindley non al meglio, ma comunque combattivo per difendere una buona posizione in classifica.

A 7'37”, ecco Tadej Pogacar assieme ad un Soler totalmente votato alla causa del capitano: lo sloveno si è staccato quando mancavano ancora 10 km alla conclusione del Col de la Loze, ma in qualche modo ha salvato con margine il secondo posto in una classifica generale che vede appunto Vingegaard in giallo con 7'35” sul grande rivale, con Yates a 10'45” (doppio podio UAE Emirates), Carlos Rodriguez a salvare il 4° posto a 12'01”, appena davanti a Simon Yates (+ 12'19”), salito dall'8° al 5°, e Pello Bilbao che è 6° a 12'50”, un minuto meglio di Hindley, 7°, con Gall ottimo 8° e poi Kuss e Gaudu a completare la top ten.

Sono saltati completamente Thomas Pidcock e Mikel Landa, usciti dalla top 15 (rispettivamente 16° e 17°) dopo aver concluso a quasi 36 minuti, praticamente con la prima parte del gruppetto dei velocisti.

E' stata però anche la giornata della maglia a pois consolidata da parte di Giulio Ciccone: il sogno di riportare in Italia la classifica di re della montagna è sempre più concreto, visto che l'abruzzese è stato bravo a vincere i primi tre GPM di giornata, tra Saisies e Roselend (entrambi 1^ categoria, 10 pt ciascuno) e infine la Cote de Longefoy, 2^ categoria da 5 punti. Pur con lo “zero” sulla Loze, visto che l'alfiere della Lidl-Trek si è staccato dalla fuga praticamente ad inizio salita, Felix Gall (che ha colto 40 punti con il Souvenir Henri Desgrange) è rimasto alle spalle di 6 punti, con Vingegaard terzo nella speciale classifica a -7. La tappa cruciale ora rimane quella di sabato con le salite dei Vosgi, dove marcare l'austriaco sarà determinante, sperando al tempo stesso che la maglia gialla non punti alla tappa raccogliendo troppo sulle ultime due salite di 1^ categoria.

Giovedì la 18esima frazione del Tour strizzerà invece l'occhio ai velocisti (non ci sarà Phil Bauhaus, oggi l'unico a ritirarsi), con Jasper Philipsen alla ricerca della cinquina in maglia verde.

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