Van der Poel super, Philipsen pure: tappa e maglia gialla a Lille, amaro ritiro di Ganna mentre Evenepoel...

Van der Poel regala il tris a Philipsen nell'ultima volata in carriera al Tour de France di Cavendish: rivivi l'arrivo
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Neveitalia Redazione

Stradatour de france 2025

Van der Poel super, Philipsen pure: tappa e maglia gialla a Lille, amaro ritiro di Ganna mentre Evenepoel...

La prima tappa del Tour de France scompigliata dal vento nel finale, con il belga che poi regola facilmente Girmay e Waerenskjold, con Trentin 5°. Filippo Ganna cade ed è costretto ad abbandonare, perdono una quarantina di secondi tanti big.

Un lavoro di squadra eccezionale, quello dell’Alpecin-Deceuninck guidata nel finale da Mathieu Van der Poel e Kaden Groves, poi la conclusione da maestro di un campione come Jasper Philipsen, prima maglia gialla del Tour n° 112 con uno sprint regale sul traguardo di Lille.

Il classe 1998 belga, al decimo timbro sulle strade della Grande Boucle (prima volta in giallo, ma ora veste subito di verde e sarà di nuovo la classifica a punti il suo obiettivo), si prende tutto regolando in maniera nettissima colui che firmò la prima volata di un anno fa (alla terza tappa a Torino), Biniam Girmay comunque ottimo 2° per la sua Intermarché, il norvegese Soren Waerenskjold (Uno-X), Anthony Turgis (TotalEnergies) e un bel Matteo Trentin (Tudor), che chiude 5° nel giorno dell’amarezza per Filippo Ganna e Jonathan Milan.

Il verbanese cade a 130 km dalla conclusione e, dopo un lungo inseguimento, rientra in gruppo ma poi alza bandiera bianca dolorante alla schiena, costretto subito al ritiro nel suo 2° Tour de France; il friulano, invece, rimane fuori dal ventaglio decisivo assieme a Merlier (con il capitano della Lidl-Trek uno dei primi tre favoriti della vigilia) e si dovrà accontentare di regolare il gruppo, a 39”, per la 39esima piazza.

Là davanti, infatti, una quarantina di uomini (ai -3,5 km poi ci sarà la caduta di Van den Berg e O’Connor) sono rimasti a giocarsela dopo l’attacco della Visma Lease a Bike, con Jonas Vingegaard in prima persona assieme ad un grande Edoardo Affini e a Jorgenson (che poi chiuderà 8°), ai -18 km; Tadej Pogacar è l’unico dei big veri (bene anche Mas) a rispondere presente, mentre cederanno quella quarantina di secondi i vari Roglic, Evenepoel, Lipowitz, Almeida, Skjelmose, Buitrago, Carlos Rodriguez e tanti altri, con Simon Yates addirittura a 6 minuti e mezzo dopo aver rincorso per buona parte della seconda metà di tappa.

E domenica conclusione decisamente frizzante a Boulogne sur Mer, con un finale che sembra disegnato per Mathieu Van der Poel.

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