A Larra Belagua il bis di Jay Vine per un'altra fuga vincente di una Vuelta che vede Vingegaard tornare in rosso

A Larra Belagua il bis di Jay Vine per un'altra fuga vincente di una Vuelta che vede Vingegaard tornare in rosso
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Spazio Ciclismo

Stradavuelta espana 2025

A Larra Belagua il bis di Jay Vine per un'altra fuga vincente di una Vuelta che vede Vingegaard tornare in rosso

Dopo il giorno di riposo, la decima tappa premia ancora la UAE Emirates (nella bufera per il "caso Ayuso), tra i big succede poco con Ciccone che si salva, mentre Traeen cede il simbolo del primato al danese, in pieno controllo sugli attacchi di Almeida.

Un’altra vittoria di casa UAE Team Emirates XRG, la quarta in questa Vuelta (e la 77esima di una stagione che sarà da record), proprio poche ore dopo il caos scoppiato per l’annuncio della separazione da Juan Ayuso (a fine 2025), che questa mattina prima del via della decima frazione ha rincarato la dose parlando di “voluto danneggiamento della mia immagine” pubblicando subito il comunicato sulla rescissione del contratto, anziché al termine del GT spagnolo.

Ci ha pensato Jay Vine a portare un altro successo alla sua squadra, il secondo personale (e quarto in carriera alla Vuelta) dopo Arinsal, trionfando in solitudine sul traguardo di Larra Belagua; lo scalatore australiano è uscito vincente dalla fuga di trenta uomini partita dopo oltre 100 km di battaglia totale, con Alec Segaert (Lotto) che ha sognato per qualche km, partendo ai -20 e venendo raggiunto a 7 km dalla conclusione, quando sulle rampe più dure di una salita tutt’altro che impossibile, Vine e Castrillo hanno fatto la differenza.

La maglia a pois (sempre più tale) ha poi staccato, a poco più di 5 km dal gong, lo spagnolo del Team Movistar (due volte vincitore di tappa nella scorsa edizione), mentre nel gruppo big ecco che scattava il forcing della stessa UAE, con Ayuso in prima persona a favore di capitan Almeida e Giulio Ciccone andato presto in difficoltà.

Quando Jorgenson ha calmato le acque, l’abruzzese della Lidl-Trek è riuscito nei 4 km conclusivi a rientrare, mentre Vine andava ad esultare con 35” di vantaggio su un coraggioso Castrillo e oltre un minuto su un altro alfiere Movistar, Javier Romo, terzo appena davanti all’irlandese Ryan (EF) e al gruppo dei big regolato, a 1’05” dal vincitore, da Tom Pidcock (sempre più convincente) su Ciccone e Hindley, con l’altro faro Red Bull-Bora e maglia bianca, Giulio Pellizzari, a chiudere il plotoncino dopo un’altra buona prestazione del giovane marchigiano.

Hanno pagato, un po’ a sorpresa, Felix Gall giunto a 26” dai rivali, Egan Bernal finito a 37” e Lorenzo Fortunato ad oltre un minuto, così come la maglia roja Torstein Traeen che ha perso così, dopo quattro giornate da leader, il simbolo del primato che torna sulle spalle di Vingegaard.

Premiato da Miguelon Indurain, oggi padrone di casa nelle sue terre, il danese della Visma Lease a Bike comanda adesso con 26” sul norvegese della Bahrain-Victorious, con Joao Almeida a 38 e Pidcock a 58, mentre già troviamo oltre i 2 minuti dalla vetta Gall e Ciccone, rispettivamente 5° e 6° alla vigilia dell’insidiosissima tappa di Bilbao prevista mercoledì.

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