Una Vuelta tutt'altro che impossibile, dal Principato di Monaco a Granada: mancano le salite storiche

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Una Vuelta tutt'altro che impossibile, dal Principato di Monaco a Granada: mancano le salite storiche

Presentato il percorso del GT spagnolo, in programma dal 22 agosto (con una crono di 9 km ad aprire) al 13 settembre con una conclusione inedita. Roglic tenterà la storica cinquina, due le prove contro il tempo e avvio impegnativo ad Andorra, ma pure tante chances per gli sprinter, con Milan che ci sarà.

Una Vuelta Espana non impossibile, cambiando decisamente tono rispetto alle ultime edizioni, quelle dei tantissimi arrivi con rampe da garage e ben poche occasioni per le ruote veloci.

L’edizione numero 81, presentata ufficialmente questa sera, a 8 mesi dallo start programmato il prossimo 22 agosto dal Principato di Monaco, definirà il successore di Jonas Vingegaard, che quasi certamente non ci sarà mentre Primoz Roglic punterà dritto, l’ha già dichiarato, alla cinquina mai riuscita a nessuno.

Si partirà quindi con una prova contro il tempo di soli 9 km, poi dopo una giornata interlocutoria con arrivo in Francia, a Manosque (traguardo in lieve ascesa), ecco le prime due tappe di montagne sui Pirenei: prima a Font Romeu, tutt’altro che impegnativa ma con il Mont-Louis in precedenza, poi con i 104 km tutti sulle strade di Andorra, affrontando Port d’Envalira e Beixalis (le salite più impegnative) nella prima metà, prima del morbido Col d’Ordino e finale in discesa.

La quinta frazione potrebbe essere la prima per gli sprinter verso Roquetes, ma questa volta ci saranno tante occasioni per le ruote veloci e, non a caso, la Lidl-Trek ha già fatto sapere che Jonathan Milan ci sarà, dopo aver già disputato il Giro d’Italia in una stagione che per il friulano non prevederà la partecipazione al Tour de France.

Tappa da fuga a Castellon, poi terzo arrivo in salita a Valdelinares (non particolarmente tosto), volatona a Xeraco e la prima settimana lunga terminerà sulle durissime rampe dell’Alto de Aitana.

Giorno di riposo e ripartenza con due nuove opportunità per i velocisti, a Elche e Lorca, poi la conclusione in salita a Calar Alto, in una giornata probabilmente per i fuggitivi, come il giorno successivo a Loja mentre la Sierra de la Pandera sarà giudice finale della 14^ frazione, con fuga (ma anche sprint di gruppo ristretto) nella penultima domenica a Cordoba.

Ancora volate a La Rabida e Sevilla dopo l’ultimo riposo, poi 18esima tappa che è la seconda crono individuale, 32 km quasi totalmente piatti attorno a Jerez de la Frontera. Siamo nel sud della Spagna e qui ci sarà il gran finale con due tapponi: quello del 19° giorno di corsa sulle pendenze di Penas Blancas, poi sull’inedito Collado del Alguacil che chiuderà una tappa durissima, con gli ultimi 8,3 km al 9,8% di media. Domenica 13 settembre la chiusura a Granada, 99 km con un circuito finale che propone uno strappetto per corridori esplosivi.

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