Primoz Roglic e la magia della crono olimpica: oro stellare dello sloveno, Ganna amarissimo 5°

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Primoz Roglic e la magia della crono olimpica: oro stellare dello sloveno, Ganna amarissimo 5°

Dumoulin è argento ad oltre un minuto da un "Rogla" clamoroso, mentre Dennis toglie il podio a Kueng per una manciata di centesimi e l'azzurro è appena alle sue spalle.

Una prova incredibile, per cancellare con un colpo di spugna la delusione del ritiro dal Tour de France e quella della corsa su strada di sabato scorso.

Primoz Roglic domina letteralmente la cronometro dei Giochi Olimpici di Tokyo, rifilando oltre un minuto a tutti i rivali e conquistando così il primo titolo in una grande rassegna. Lo sloveno è sempre davanti a tutti, tranne al primo intermedio dopo 10 km quando si ritrova a mezzo secondo da Filippo Ganna, ed è proprio l'azzurro di punta uno dei delusi di giornata, pur disputando una prova di alto livello considerato che, su un percorso (44,1 km) così duro come quello giapponese, era difficile pensare che il campione del mondo potesse sbaragliare la concorrenza come fatto più volte.

Pippo chiuderà quinto, a 1'05” da Roglic e davvero ad un soffio dal podio: Tom Dumoulin, argento come a Rio 2016 e grandioso dopo il suo rientro post "semi ritiro" annunciato a gennaio, è secondo a 1'01” dal fuoriclasse della Jumbo-Visma, con un paio di secondi di margine su Rohan Dennis, che a sua volta toglie il bronzo a Stefan Kueng per una manciata di centesimi, mentre il piemontese arriva ad un solo secondo e mezzo dalla medaglia, prima di riprovarci in pista con il quartetto dell'inseguimento.

Colui che veniva considerato il principale favorito per il titolo olimpico, dopo il 2° posto di 4 giorni fa, era certamente Wout Van Aert e nel secondo giro da 22 km attorno al Fuji Speedway, il belga è letteralmente saltato per aria, chiudendo a 1'40”, 8 secondi meglio di Kasper Asgreen, con Rigo Uran ottavo e Remco Evenepoel solo nono, addirittura a 2'17” da Roglic precedendo Patrick Bevin e Alberto Bettiol, buon 11° considerato che ovviamente per il fiorentino non c'erano grandissime chances di lottare per il podio.

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