Che bis per Nico Denz in un finale pazzesco al Giro! La Ineos "regala" la rosa a Bruno Armirail

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Che bis per Nico Denz in un finale pazzesco al Giro! La Ineos "regala" la rosa a Bruno Armirail

A Cassano Magnago, pure la 14esima tappa si gioca tra i fuggitivi di giornata, con il tedesco della Bora-Hansgrohe che trafigge Gee e Bettiol, terzo, anche se tutti i rimpianti sono per Ballerini e Oldani. Il gruppo conclude con oltre 21 minuti di distacco.

La settima fuga su dodici tappe in linea di questo Giro n° 106 va in scena nella frazione numero 14, da Sierre tornando in Italia, attraverso la scalata al Passo del Sempione, sino a Cassano Magnago dopo quasi 200 km caratterizzati ancora dalla pioggia e da una azione ancora “enorme”, come giovedì scorso verso Rivoli.

Ventinove uomini (due giorni fa erano trenta) e, proprio come accaduto 48 ore fa, il vincitore è lo stesso: Nico Denz si regala un bis clamoroso, ma decisamente meritato visto quanto “combinato” dal passistone tedesco negli ultimi km. E cambia la maglia rosa, con la Ineos Grenadiers che decide sostanzialmente di cedere il simbolo del primato a Bruno Armirail (Groupama-FDJ), concludendo a 21'10” dalla testa con il transalpino, che riporta in Francia una leadership che mancava dal Giro '99 con Laurent Jalabert, che si toglie la soddisfazione più grande della carriera, lui campione nazionale a cronometro in carica (5° a Cesena nella seconda prova contro il tempo, a soli 8” da Evenepoel).

E' stato un finale incredibile a Cassano Magnago, acceso da Alberto Bettiol ad oltre 60 km dalla conclusione per “spezzare” la maxi fuga che vedeva la Movistar provare a gestire la situazione per Fernando Gaviria, il principale candidato al successo in caso di arrivo a ranghi compatti di quei 29 uomini.

Poi l'azione cruciale, a quasi 55 km dal gong, con Oldani, Ballerini, Rex e Skujins ad andarsene e guadagnare una cinquantina di secondi sugli altri fuggitivi; nei 20 km finali, però, si scatenano da dietro Bettiol, Mayrhofer, Gee e appunto Denz, che riescono ad agganciare gli attaccanti praticamente a poco più di 500 mt dalla linea d'arrivo sulla tirata mostruosa del tedesco, dopo che Oldani aveva tentato l'anticipo ai -800.

Ai -300, Bettiol si è giocato la sua carta ma Denz è stato nettamente superiore, rischiando poi la beffa esultando troppo presto, con un Derek Gee (rivelazione di questo Giro il '97 della Israel, alla terza piazza d'onore di tappa) secondo per un soffio in rimonta, mentre il fiorentino terminava terzo davanti a Rex, un amarissimo Ballerini, poi Skujins, Mayrhofer e altri tre italiani in top ten, con Oldani 8° e ultimo del gruppo di testa, visto che Pasqualon e Maestri regolano gli altri fuggitivi a 50” dal vincitore, arrivando assieme allo stesso Armirail che brinda alla rosa.

Jonathan Milan rimane in maglia ciclamino, anche se lo stesso Gee ora è secondo a poco più di 50 pt dal friulano, mentre Davide Bais riconquista quella azzurra del GPM vincendo l'unico traguardo di giornata sul Sempione.

In classifica generale, Armirail è leader con 1'41” di vantaggio su Thomas, 1'43” su Roglic e 2'03” su Almeida, con Caruso sesto. Domenica la tappa con le salite della bergamasca, dalla Valcava alla Roncola, con il traguardo a Bergamo Alta per una frazione da “classica”, anche se la sensazione è che sarà ancora lotta tra i fuggitivi, con i big della generale che difficilmente andranno allo scontro frontale prima della durissima settimana conclusiva di questa corsa rosa.

 

DUNKERQUE E VEENENDAAL

 

Doppio appuntamento di livello internazionale quest'oggi tra Francia e Olanda.

Alla Quattro Giorni di Dunkerque, la penultima frazione, quella ogni anno decisiva per la classifica generale, non ha deluso le attese da Roubaix a Cassel: nell'ultimo km e mezzo, sul tratto di pavé più impegnativo, Romain Grégoire (già vincitore della 2^ tappa) ha fatto la differenza, trascinandosi dietro solo il coetaneo (classe 2003 come il transalpino!) Per Strand Hagenes, con il norvegese della Jumbo-Visma che ha poi trafitto sul traguardo il diretto rivale.

Per il baby fenomeno della Groupama-FDJ, però, ecco la riconquista della maglia di leader e l'ipoteca sulla classifica finale, visto che domenica sarà quasi certamente volatona a Dunkerque: con il primo gruppetto inseguitore che ha terminato a 5” dal duo di testa, regolato per il 3° posto da un altro francese, Alexis Renard della Cofidis, grazie anche agli abbuoni e ai distacchi rifilati a Kooij (+ 11”) e all'ex leader della GC, Kasper Asgreen (+ 14”), Grégoire ora viaggia con 13” sul danese della Soudal-Quick Step e 17 rispetto al velocista della Jumbo-Visma.

Nella Veenendaal-Veenendaal Classic, 175 km quasi completamente piatti sulle strade olandesi, ecco la cinquina in questa classica per velocisti del padrone di casa Dylan Groenewegen.

Il 30enne della Jayco-Alula, che aveva già timbrato recentemente al Giro di Ungheria, ha regolato il connazionale Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling) e l'australiano Sam Welsford (Team DSM), terzo davanti agli azzurri Jakub Mareczko (Alpecin-Deceuninck) e Matteo Moschetti della Q36.5.

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