Ciccone, ritiro amarissimo da un Giro sempre meno italiano. Oggi Asiago, poi le montagne vere e Del Toro...

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Stradagiro d'italia 2025

Ciccone, ritiro amarissimo da un Giro sempre meno italiano. Oggi Asiago, poi le montagne vere e Del Toro...

Nella tarda serata di sabato, dopo la caduta di Nova Gorica, è arrivata la notizia dell'abbandono da parte dell'abruzzese. Con Caruso e Tiberi al 7° e 8° posto, puntare ad un grande risultato almeno in classifica (senza vittorie di tappa nelle prime 14) diventa complicato, mentre il messicano vola in rosa e oggi potrebbe lasciare spazio alla fuga di giornata. C'è il Monte Grappa, ma lontano dal traguardo: start alle ore 11.35.

La frazione da Treviso a Nova Gorica non avrebbe dovuto cambiare nulla per le posizioni chiave di questo Giro d’Italia, ma la maxi-caduta avvenuta nel circuito finale, a 23 km dalla conclusione, ha stravolto la situazione e il maggior dazio l’hanno pagato proprio i due fari tricolori in termini di classifica generale.

Antonio Tiberi ha subito un colpo e pagato 1’44”, Giulio Ciccone ha terminato ad oltre un quarto d’ora, dolorante al quadricipite e, dopo gli esami effettuati ieri sera in ospedale, ha dovuto alzare bandiera bianca: è ufficiale il ritiro dello scalatore abruzzese, che si trovava in piena lotta almeno per avvicinare la top five (mentre Tiberi è sceso dal 3° all’8° posto, appena alle spalle del compagno Damiano Caruso, ma con 3 minuti di ritardo), per una lesione muscolare che gli impedirà di lottare almeno per un successo di tappa, una volta che l’obiettivo GC, ancora una volta, era svanito nella sfortuna che la corsa rosa ha sempre riservato al 2° classificato dell’ultima Liegi.

Isaac Del Toro, pur finendo giù a bassa velocità, è ripartito al volo e, assieme a Simon Yates e Richard Carapaz, si è salvato alla grande a differenza del compagno Ayuso, ora distante 1’26” dal messicano e scavalcato dal britannico della Visma Lease a Bike, 2° a 1’20” dalla maglia rosa.

Oggi la UAE Emirates controllerà lasciando spazio alla fuga? E’ decisamente probabile, bisognerà capire se saranno d’accordo anche le altre squadre dei big, prima delle grandi montagne che cominceranno realmente martedì.

La 15^ tappa, 219 km da Fiume Veneto all’altopiano di Asiago, infatti, propone la più grande difficoltà lontana dal traguardo: dopo il muro di Ca’ del Poggio, GPM di 4^ categoria dopo 45 km, il Monte Grappa (dal suo versante più morbido, 25 km al 5,7% per un GPM comunque di 1^ cat.) verrà scalato quando mancheranno 115 km alla conclusione, terminando ai -90 prima di affrontare quale ultima difficoltà l’erta di Dori, 16 km al 5,4% e senza pendenze che possano invogliare i big a muoversi.

Anche perché dalla cima (2^ categoria) mancheranno ancora 27 km, col finale ricco di su e giù verso un traguardo che sembra strizzare l’occhio a corridori sì forti in salita, ma anche sul passo e chiaramente fuori classifica: nomi come Frigo, Zana, Brenner, Steinhauser, Plapp (vincitore a Castelraimondo), Ulissi (pur trovandosi 20°, non troppo lontano), Poels, Bilbao, Vendrame e tanti altri.

Lo start è fissato alle ore 11.35, con diretta tv dalle 10.30 su Rai Sport (passaggio dalle 14.00 su Rai 2) e dalle 11.30 su Eurosport 1/Discovery+, con l’arrivo attorno alle 17.15.

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