Startlist del Giro ormai definita, Visma con Simon Yates, Van Aert e Kooij. Il percorso? Non è durissimo...

Dopo Van Aert (e Kooij), anche Landa scioglie la riserva: tornerà al Giro da leader della Soudal-Quick Step
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Stradagiro d'italia 2025

Startlist del Giro ormai definita, Visma con Simon Yates, Van Aert e Kooij. Il percorso? Non è durissimo...

A poche ore dalla presentazione (oggi alle ore 18.30) sul palco di Tirana, ecco le stelle di una corsa rosa decisamente aperta nel pronostico, anche per un tracciato che nelle prime due settimane non prevede grandi montagne, prima di San Valentino, la frazione durissima di Antagnod e soprattutto il Colle delle Finestre al penultimo giorno.

Mancano 48 ore allo start del Giro n° 108, che scatterà venerdì con l’insidiosa Durazzo-Tirana, che strizza l’occhio a corridori veloci ma anche resistenti, visto lo strappo di oltre 4 km che terminerà ad una decina di km dal gong, in primis Mads Pedersen e Wout Van Aert.

Il belga della Visma Lease a Bike, che ancora non ha vinto in stagione, farà finalmente il suo debutto nel primo GT dell’anno, dopo la dolorosa rinuncia del 2024: proprio ieri, la Visma Lease a Bike è stata una delle ultime squadre ad ufficializzare gli 8 corridori al via, che si presenteranno al pubblico questa sera sul palco allestito nel cuore di Tirana (diretta tv dalle ore 18.30 su Rai Sport e Discovery+).

Nello squadrone olandese, vedremo per gli sprint anche Olav Kooij, che 12 mesi fa timbrò a Napoli prima di ritirarsi, ma per la classifica non si può sottovalutare Simon Yates, sul podio nel 2021 dopo il crollo del 2018, quando fece sognare per due settimane in rosa. Edoardo Affini, che può fare molto bene nella cronometro del secondo giorno, sarà l’unico italiano al via nel team, così come Andrea Vendrame nella Decathlon AG2R La Mondiale.

La formazione transalpina punterà quasi tutto sulle volate di Sam Bennett, che in questo 2025 ha ritrovato confidenza e vittorie, seppur non di primo livello, e in un’altra squadra d’oltralpe come l’Arkéa-B&B Hotels ci sarà molto tricolore, con la prima volta di Luca Mozzato al Giro, mirando agli sprint, e di Giosué Epis, oltre alla seconda avventura di uno scalatore promettente come Alessandro Verre.

Il percorso? Non è durissimo e nelle prime due settimane dovrebbero essere le cronometro (quasi 14 km nella 2^ tappa a Torino, 29 per quella della decima da Pisa a Lucca) a fare la differenza tra gli uomini di classifica, che dovranno comunque già stare attenti nelle due frazioni in linea sulle strade albanesi, visto che pure quella di Valona propone un bel po’ di salita, pur scollinando ad oltre 30 km dall’arrivo.

Dopo il primo dei tre riposi, in Puglia sarà volatona a Lecce prima dell’insidioso finale di Matera, comunque da uomini veloci; sesta tappa a Napoli (che ospita un arrivo per il quarto anno consecutivo), ancora per gli sprinter, poi alla 7^ tappa il primo traguardo in salita a Tagliacozzo, impegnativo solo nei 3 km finali al 9%. Secondo week-end che si chiuderà con due frazioni “frizzanti”, a Castelraimondo coi muri marchigiani e poi soprattutto con le strade bianche per la conclusione a Siena, con l’erta di Colle Pinzuto e il muro di via S. Caterina nell’ultimo km proprio come nella classica di marzo.

Martedì 20 maggio, come detto, la seconda prova contro il tempo, poi giornata interlocutoria a Castelnovo ne’ Monti (c’è il ritorno del San Pellegrino in Alpe, ma ad oltre 90 km dall’arrivo), sull’Appennino reggiano che ospiterà gran parte anche della dodicesima tappa, con probabilissima volata verso Viadana. Il giorno successivo lo strappo del Monte Berico, alle porte di Vicenza, sarà per punchers, sprint quasi certo alla 14^ sul traguardo di Nova Gorica, e la conclusione della seconda settimana è deludente per gli scalatori, visto che sull’Altopiano di Asiago si arriverà dopo aver scalato il Monte Grappa dal versante più morbido, e lontanissimo dal traguardo.

Ultimo giorno di riposo, poi il vero tappone trentino con il Santa Barbara prima della conclusione a San Valentino di Brentonico, 18 km attorno al 6% ma con tratti molto impegnativi. La frazione di Bormio, con il Mortirolo da Monno (12 km al 7,6%, è l’ascesa più “morbida” delle varie possibili sul mostro valtellinese) che finirà a poco meno di 50 km dall’arrivo, e con il solo strappo de Le Motte nel finale, difficilmente accenderà la battaglia tra i big, a Cesano Maderno 24 ore più tardi sarà probabile sprint, anche se la fuga può provarci con salite in avvio, poi i due tapponi decisivi.

Quello valdostano con Tzecore, Saint-Pantaleon e Col de Joux prima di salire verso Antagnod, anche se 9 km (prima del falsopiano negli ultimi 5) al 4,5% come ultima erta possono permettere rientri, e soprattutto quello della ventesima in Piemonte, con il Colle delle Finestre (sperando non ci siano problemi per salire oltre quota 2100 mt) a 27 km dal gong di Sestriere, con i 10 finali al 5% per arrivare ai 2000 del Colle.

Passerella romana a chiudere, per la battaglia finale tra gli sprinter e la celebrazione della maglia rosa.

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