Sulle Tre Cime svetta Buitrago, Roglic ci prova e guadagna 3" a Thomas prima della cronoscalata-verità

Sulle Tre Cime svetta Buitrago, Roglic ci prova e guadagna 3' a Thomas prima della cronoscalata-verità
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Sulle Tre Cime svetta Buitrago, Roglic ci prova e guadagna 3" a Thomas prima della cronoscalata-verità

L'ultimo tappone del Giro premia il colombiano della Bahrain-Victorious, ancora con una fuga da lontano. Lo sloveno attende gli ultimi 1500 mt per attaccare la maglia rosa, che cede qualcosina negli ultimi metri e conserva 26" sul leader della Jumbo-Visma; Almeida finisce ad un minuto nella generale, Caruso risale al 4° posto.

Una battaglia ridotta ai 2 km conclusivi sulle rampe al 13-14% che portano al Rifugio Auronzo, a quota 2300 mt sulle Tre Cime di Lavaredo.

Uno degli arrivi iconici del Giro d'Italia, teatro della conclusione di una 19esima tappa che finisce nel carnet di Santiago Buitrago, al secondo sigillo nella corsa rosa (nel 2022, il giovane colombiano della Bahrain-Victorious trionfò a Lavarone) sfruttando la fuga di giornata, con 15 uomini dei quali solo due, dopo aver accumulato anche 8'30” di vantaggio sul gruppo in cima al Valparola, sono riusciti a resistere ai big.

Si tratta di Buitrago, appunto, e del canadese Derek Gee che si conferma la rivelazione di questo Giro, cogliendo la quarta piazza d'onore e salendo sul podio della classifica a punti e pure di quella della montagna, secondo solo a Thibaut Pinot che ha blindato la maglia azzurra marcando Ben Healy, che ha provato ad accendere la miccia prima del Campolongo, per poi alzare subito bandiera bianca.

Nel gruppo maglia rosa non è successo nulla sulla salita più dura, il Giau con scollinamento ai -40 km dal gong, e tutto si è deciso nel tratto conclusivo verso le Tre Cime, quando Primoz Roglic ha provato a fare saltare il banco con pronta risposta di Thomas. Anzi, la maglia rosa ha tentato il contrattacco, facendo staccare definitivamente Joao Almeida, a 400 mt dalla linea ma venendo rimbalzato negli ultimi 100 mt, perdendo 3 secondi dal diretto rivale sloveno, quarto di tappa a 1'46” da Buitrago e praticamente a ruota di Magnus Cort Nielsen, terzo uomo della fuga ad arrivare e sul podio di tappa.

A 20 secondi da Thomas, ecco Almeida, un ottimo Damiano Caruso e il secondo Ineos, Thymen Arensman, mentre hanno ceduto parecchio Dunbar, a quasi un minuto da Caruso rispetto al quale ha perso il 4° posto in classifica, e Kamna che ha pagato 1'30” rispetto a Roglic e Thomas.

Generale che ci porta quindi verso una sfida a due per il trionfo in questo Giro 106, da risolvere lungo i 18 km della cronoscalata verso il Monte Lussari: Thomas ripartirà da Tarvisio con 26 secondi di vantaggio sul leader della Jumbo-Visma, con un Roglic che riceverà tutto il supporto del pubblico sloveno, che si annuncia con grandissima partecipazione a due passi da casa. Almeida si trova ora a 59” e appare complicatissimo per il portoghese della UAE Emirates pensare alla rosa finale da portare a Roma.

Il podio è comunque blindato, visto che Caruso si trova 4° a 4'11”, con Dunbar 5° a 4'53”, davanti a Pinot risalito ancora e 6° con Arensman che potrebbe però saltare il francese sfruttando le sue qualità a crono. Ottavo in GC troviamo Kamna, che rispetto a Val di Zoldo ha perso due posizioni, con Leknessund ancora solido in top ten come De Plus, che ha lavorato tantissimo per capitan Thomas, che rimane il principale candidato per conquistare, a 37 anni, il suo secondo grande giro della carriera.

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