Pogacar "immarcabile" anche nella cronoscalata di Peyragudes: è un grande Vingegaard, ma domina lo sloveno

Pogacar, una risposta da fenomeno! Volo in giallo a Pla d'Adet, anche Vingegaard deve inchinarsi
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Stradatour de france 2025

Pogacar "immarcabile" anche nella cronoscalata di Peyragudes: è un grande Vingegaard, ma domina lo sloveno

Tour de France, 13^ tappa: la seconda prova contro il tempo vede lo sloveno in giallo calare il poker, ora ha più di 4 minuti in classifica sull'eterno rivale. Evenepoel crolla, ora Lipowitz è vicinissimo al belga per la lotta al podio, molto buona la crono di Roglic (3° di giornata).

Ancora lui, sempre lui, per la vittoria n° 103 da pro (la 15^ in stagione), la ventunesima sulle strade del Tour de France (e siamo a -14 dal record di Mark Cavendish) per la quarta in questa edizione.

Tadej Pogacar è “immarcabile” anche nella cronoscalata da Loudenvielle a Peyragudes (10,9 km totali), con i soli 3,5 km iniziali in pianura prima della scalata, con pendenza media dell’8%, che il campione del mondo ha divorato per un tempo complessivo di appena 23 minuti, alla media di 28,4 km/h e utilizzando la sua classica bici aero, quindi “normale” a differenza di molti rivali diretti di classifica come Vingegaard, Evenepoel, Lipowitz e Roglic, che hanno scelto qualche soluzione da sfida contro il tempo, in termini di protesi, telaio e caschi.

Eppure, la differenza netta l’ha fatta ancora lui, l’uomo in maglia gialla che il giorno prima aveva fatto il vuoto sulle rampe di Hautacam, seppur lo stesso Jonas Vingegaard questa volta abbia scavato il solco sugli altri big: il danese della Visma Lease a Bike, infatti, chiuderà a 36” da Pogacar raggiungendo, proprio sulla durissima rampa finale di 300 mt al 15%, un Remco Evenepoel in grave difficoltà e che sarà appena 12° di tappa, pagando addirittura 2’35” dal padrone del Tour.

Il belga salverà comunque il 3° posto attuale nella generale dall’assalto di Florian Lipowitz (2° anche nella graduatoria per il miglior giovane dietro a Remco) e in generale dei leader Red Bull-Bora, autori di una bella prova visto che Primoz Roglic si piazza terzo di giornata, a 1’20” da “Pogi”, con il tedesco invece 4° a 1’56” appena davanti a Luke Plapp, un buon Jorgenson dopo la crisi di ieri (+ 2”03 per la seconda punta Visma), un solidissimo Onley e poi Adam Yates e Lenny Martinrz, già lontani in una classifica che vede Tadej Pogacar dominare con 4’07” di vantaggio su Vingegaard, 7’24” su Evenepoel, con Lipowitz a 7’30”, Onley a 8’11” sorpassando Vauquelin (6° a 8’15”), mentre Roglic risale a meno di un minuto e mezzo dall’obiettivo podio, con lo sloveno 7° a 8’50”.

Per la maglia verde di Jonathan Milan, il pericolo si chiama sempre Pogacar (che ha pure la pois), a -28 pt dal friulano che sabato sarà chiamato a vincere lo sprint intermedio posto in pianura dopo 70 km, ai piedi del Tourmalet che “inaugurerà” il tappone pirenaico verso Superbagnères, che torna sul percorso della Grande Boucle dopo 38 anni.

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