Sarà un Tour ad alta quota, torna la cronoscalata e per i velocisti... c'è pure l'incognita Parigi

Tadej Pogacar molla Jonas Vingegaard dopo quattro pedalate: rivivi l'attacco
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Neveitalia Redazione

Stradatour de france 2025

Sarà un Tour ad alta quota, torna la cronoscalata e per i velocisti... c'è pure l'incognita Parigi

Analizziamo il percorso dell'edizione n° 112 al via sabato da Lille (stasera la presentazione dei team alle ore 18.30), con tanti arrivi complicati già nella prima settimana assieme alla crono di Caen. Da Hautacam al Ventoux, dal Col de la Loze a La Plagne, le grandi montagne proprio non mancano.

Il Tour de France 2025 alzerà il velo questa sera a Lille, con la sfilata delle 23 squadre protagoniste della Grande Boucle nella quale tutti attendono, nuovamente, il confronto su livelli colossali fra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard.

Diretta tv, dalle ore 18.30, su Discovery+ e Rai Sport che, per quanto riguarda il panorama italiano, trasmetteranno tutte le tappe anche se solo nel primo caso ci sarà la visione integrale delle 21 frazioni, mentre sulla tv di stato si comincerà dalle ore 14.45 di ogni giornata.

Undici gli italiani al via, con la Ineos Grenadiers che solo ieri ha ufficializzato il suo roster comprendente Filippo Ganna, che punterà in particolare alla cronometro totalmente pianeggiante prevista alla quinta tappa lungo i 28 km attorno a Caen; Jonathan Milan è tra i grandi favoriti per la prima maglia gialla, in una delle poche volate attese per questa edizione visto che, potenzialmente, si arriverà al massimo a 5-6 sprint di gruppo compatto, con lo stesso tradizionale di Parigi fortemente a rischio, visto l’inserimento della tripla ascesa a Montmartre prima del tradizionale arrivo sugli Champs-Elysees.

Rispetto alla scorsa edizione in particolare, nella prima settimana ci sono arrivi decisamente più frizzanti, da Boulogne sur Mer sino a Vire e il Mur de Bretagne alla 7^ tappa, con strappi ideali per un Van der Poel in grande condizione.

Il primo arrivo in salita vero e proprio, ma parliamo di meno di 4 km con pendenze all’8%, sarà quello del decimo giorno a Le Mont Dore, nel 14 luglio della festa nazionale che precederà il primo dei due riposi. Poi quasi in serie ecco le sei tappe più importanti: alla 12esima i 13,8 km vicini all’8% di media verso Hautacam, poi la cronoscalata che torna nel menu con gli 11 km direzione Peyragudes (ultimi 8 km al 7,5%), e ancora un mito come Superbagneres dopo quasi 40 anni.

Si respirerà a Tolosa prima dell’ultimo giorno di riposo e della 16esima frazione con un totem come il Mont Ventoux: gli iconici 21 km per arrivare sul gigante della Provenza saranno cruciali, ma sulle Alpi ci saranno le due tappe regine, la diciottesima con il Col de la Loze per scollinare quota 2300 mt sopra Courchevel (l’altitudine sarà un fattore in generale per questo Tour), con gli ultimi 26 km al 6,2% di media, e con l’arrivo in salita del giorno successivo a La Plagne, dopo aver scalato Saisies, Pré e Roselend, con i 19 km finali al 7,2% e, lassù, la maglia gialla sarà ormai definitiva.

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