Un Tour solo per scalatori: Mas e Hindley verso la sfida a Pogacar e Vingegaard, mentre Remco...

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Un Tour solo per scalatori: Mas e Hindley verso la sfida a Pogacar e Vingegaard, mentre Remco...

Le reazioni dopo la presentazione della Grande Boucle 2023, con una sola cronometro tra l'altro molto dura: Evenepoel e Roglic sono i super big in bilico tra Giro e Tour, mentre anche Carapaz punterà dritto al secondo podio sulle strade di Francia dove si ripartirà dall'atteso duello vissuto quest'anno.

Un Tour de France quasi completamente indirizzato verso gli scalatori puri, quello presentato ieri a Parigi e in programma dall'1 al 23 luglio 2023.

La partenza già impegnativa dai Paesi Baschi, i Pirenei (seppur con due tappe non durissime) nella prima parte, il Puy de Dome e poi tante Alpi, dalla Grand Colombier a Morzine e un altro arrivo in salita a Saint Gervais Mont Blanc, prima dell'ultimo riposo e della nuova abbinata tra la cronometro e l'ultimo traguardo in quota a Couchevel. In realtà, anche il penultimo giorno si potrebbe ribaltare tutto sui Vosgi, con una frazione davvero tosta verso Le Markstein.

La prova contro il tempo di Combloux, che arriverà solo al sedicesimo giorno, propone appena 22 km per gli specialisti e... neppure quelli, nel senso che il percorso è decisamente vallonato, con la durissima Cote de Domancy nel finale.

Ecco che le reazioni al tracciato disegnato da Christian Prudhomme e dal suo staff sono state variegate, con qualche critica per i pochissimi km a crono (come non capitava da oltre mezzo secolo alla Grande Boucle) e una discussione aperta sulla difficoltà delle salite. Lo stesso Mauro Gianetti, gran capo del Team UAE Emirates, ha parlato infatti di un percorso duro, “ma non durissimo e con la possibilità che molti corridori rimangano in corsa per la maglia gialla sino agli ultimi giorni”, sottolineando come si scollinerà quota 2000 mt solo due volte, con la tappa regina che porterà ai 2304 mt del Col de la Loze, prima di scendere verso Courchevel.

Tadej Pogacar, però, si è detto entusiasta anche per una “partenza molto impegnativa che ci dovrà portare ad essere pronti da subito”. Si va verso un nuovo duello con Jonas Vingegaard? E' decisamente probabile, visto che entrambi hanno sostanzialmente già deciso di puntare nuovamente solo al Tour quale primo GT nel 2023, con il Giro d'Italia che dovrebbe invece attirare le attenzioni di altri due grandi nomi.

Sono i grandi dubbi, da sciogliere probabilmente solo tra dicembre e gennaio, della prossima corsa rosa: parliamo di Remco Evenepoel e Primoz Roglic, che avrebbero a disposizione un percorso del Giro molto adatto alle loro caratteristiche, con 70 km a crono e, va detto, anche una concorrenza inferiore rispetto al Tour, oltre alla problematica per lo sloveno di dover dividere i gradi con la maglia gialla in carica.

Lo stesso Patrick Lefevere, general manager della Soudal-Quick Step di Evenepoel, ha tenuto aperte tutte le porte parlando di “un Tour ben equilibrato, con una partenza dai Paesi Baschi che potrebbe piacere molto a Remco”, ma la sensazione è che il campione del mondo alla fine sceglierà di disputare il suo secondo Giro d'Italia, mirando poi all'esordio alla Grande Boucle nel 2024.

E la Ineos cosa farà? Egan Bernal, sul quale però ci sono tante incognite per il completo recupero fisico dopo il gravissimo incidente di 9 mesi fa, ha già detto di voler puntare al Tour e certamente questo tracciato strizza l'occhio alla maglia gialla 2019, mentre Geraint Thomas si è indirizzato verso il Giro e quella del gallese, terzo in Francia nel 2022, pare la scelta più logica confrontando appunto i due percorsi.

Richard Carapaz, che ha lasciato lo squadrone britannico per l'EF-EasyPost, ha sostanzialmente già deciso di puntare dritto al Tour, dove fu terzo nel 2021 dietro a Pogacar e Vingegaard, così come dovrebbero fare, con un percorso davvero ideale per le loro caratteristiche da scalatori puri, Enric Mas (leader della Movistar), Jai Hindley che potrebbe lasciare il ruolo di capitano in Bora-Hansgrohe al Giro ad Aleksandr Vlasov, Mikel Landa per la Bahrain e i leader di Groupama-FDJ e Team DSM, David Gaudu e Romain Bardet.

I velocisti avranno parecchie possibilità in entrambi i GT, ma al Tour c'è qualche tappa con sprint più scontati rispetto al Giro, tanto che già in casa BikeExchange si è parlato di un Dylan Groenewegen di nuovo dirottato sulle strade di Francia, come dovrebbero fare Jakobsen, Bennett e Philipsen, oltre a Mark Cavendish che ha deciso di proseguire la carriera per provare a battere il record di tappe conquistate da Eddy Merckx.

Se Mathieu Van der Poel ha già dato indicazioni chiare sulla scelta del Tour de France, si parla del grande dubbio di Wout Van Aert, che potrebbe anche cambiare i programmi tradizionali degli ultimi anni, per un clamoroso esordio sulle strade italiane. Difficile, ma in casa Jumbo-Visma non si esclude questa possibilità...

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