Ganna da sogno, il mondo dell'Inseguimento è sempre tuo: 6° iride a Glasgow, Milan di bronzo

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Ganna da sogno, il mondo dell'Inseguimento è sempre tuo: 6° iride a Glasgow, Milan di bronzo

Campionati del mondo su pista: l'asso azzurro firma una rimonta assurda e arriva il primo oro della spedizione italiana con Bigham beffato nella finalissima dal verbanese, sempre più nella storia di questa disciplina. Rachele Barbieri ai piedi del podio nell'Elimination Race di Lotte Kopecky.

Cinquantaquattro millesimi d'oro, per completare una rimonta folle, ancora più clamorosa di quella che valse, assieme ai compagni di squadra del quartetto, il titolo olimpico a Tokyo.

Filippo Ganna conquista il sesto titolo mondiale della carriera nell'Inseguimento individuale (nona maglia iridata della carriera considerando la prova a squadre di Roubaix 2021 e i due titoli a cronometro di Imola 2020 e Bruges 2021), firmando un'impresa colossale al Chris Hoy Velodrome di Glasgow: sì, perchè la finalissima contro Dan Bigham, l'ingegnere della Ineos assieme al quale si è preparato il record dell'ora dello scorso anno, prima firmato dal britannico e poi demolito dal verbanese, è stata davvero tirata.

Anzi, è stata in gran parte sorprendente, con Bigham che si è superato e ha rischiato di rinviare nuovamente l'appuntamento con il primo oro dell'Italia in questi campionati del mondo in terra di Scozia.

Top Ganna” è stato costretto ad un ultimo km pazzesco, per recuperare oltre due secondi di ritardo e bruciare il compagno e rivale, appunto di 54 millesimi, passandolo praticamente negli ultimissimi metri dei 4 km contro il tempo.

Il 4'01”976 non è stato forse la miglior prestazione possibile, anche se dopo le fatiche della finale a squadre di sabato sera e della qualificazione individuale di questa mattina, era difficile fare meglio.

Per gli azzurri è il titolo iridato n° 17 nella specialità preferita, da Coppi nel 1947 alle sei perle di Ganna, che non scende dal podio mondiale nell'Inseguimento da otto edizioni consecutive. Clamoroso.

E la festa della nazionale guidata dal ct Marco Villa si completa con la medaglia di bronzo conquistata da Jonathan Milan, ancora sul podio dopo una qualificazione sofferta, ma una finale 3°-4° posto davvero solida, chiusa in 4'05”868 dal friulano che ha dominato contro il portoghese Ivo Oliveira, distante oltre due secondi e mezzo (i due erano divisi invece da soli 14 millesimi).

Nelle altre finali della serata n° 4 di questo Mondiale su pista, lascia qualche rimpianto il quarto posto di Rachele Barbieri nella Elimination Race, ma è stata davvero buona la prova della modenese, battuta solo dalla favoritissima Lotte Kopecky, all'ennesimo titolo mondiale con la belga reduce dal clamoroso 2° posto al Tour de France, dalla francese Valentine Fortin d'argento e da Jennifer Valente, bronzo dopo il titolo nello Scratch.

Settimo Elia Viviani nell'Omnium, la specialità che l'ha visto laurearsi campione olimpico a Rio 2016, con il veronese che paga tanto nelle prime tre prove, anche nella “sua” Eliminazione, e poi nonostante una buona corsa a punti rimane lontano dalla zona medaglie, con la rimonta che non basta neppure a Benjamin Thomas per un altro titolo mondiale, visto che il francese è argento dietro al portoghese Iuri Leitao, perfetto tra Scratch, Tempo Race ed Eliminazione (due primi e un secondo posto).

Il Keirin femminile, con l'azzurra Miriam Vece eliminata ai quarti di finale, premia la neozelandese Ellesse Andrews, capace di resistere al tentativo di rimonta della colombiana Martha Bayona, con Lea Sophie Friedrich che, dopo due ori in serie nella specialità, deve abdicare ma conquista comunque il bronzo.

Infine, la medaglia sfiorata dalle azzurre del Tandem nel paraciclismo, con Elena Bissolati e Chiara Colombo quarte al termine di una gara spettacolare, con la Gran Bretagna sul tetto del mondo davanti all'Austria, e il duo italiano che ha ceduto solo alla “bella” per il bronzo, superate praticamente sulla linea d'arrivo dalle statunitensi Chadwick-Espinoza.

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