La HERO Suedtirol Dolomites vuole diventare... mondiale: ufficiale la candidatura per l'iride 2030

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La HERO Suedtirol Dolomites vuole diventare... mondiale: ufficiale la candidatura per l'iride 2030

La classicissima Marathon di Selva di Val Gardena potrebbe risultare quella valida per i campionati del mondo di specialità nell'edizione 2030: i passi del comitato organizzatore per riportare la rassegna iridata a Selva di Val Gardena dopo 15 anni, la decisione il prossimo 25 settembre a Kigali.

Si dirà che il 2030 è qui, dietro l’angolo, perché il tempo passa veloce, così come è volato da quel giugno 2010 in cui la HERO Suedtirol Dolomites ha visto la luce. Ora possiamo dire che la gara sia cresciuta sia sotto il profilo organizzativo che in termini di immagine: la forza di una delle marathon più belle e importanti al mondo risiede nella solidità di una struttura che lavora tutto l’anno e che, con il supporto delle amministrazioni locali, delle organizzazioni turistiche e della Provincia di Bolzano, ha costruito un modello organizzativo riconosciuto a livello internazionale sui sentieri della Val Gardena.

A questo si aggiunga il prezioso sostegno di partner affidabili e la capacità di rinnovarsi costantemente con iniziative collaterali, che fanno della HERO non solo una gara, ma un vero e proprio festival sportivo e culturale. Un evento che ogni anno porta più di 3.000 atleti provenienti da oltre 40 nazioni a sfidarsi nella gara marathon più dura al mondo.

Tra le iniziative volute da Gerhard Vanzi, CEO e fondatore dell’evento, troviamo la nascita della HERO UCI Marathon World Cup, circuito di cui coordina e promuove l’organizzazione fino al 2030. Ed è sulla base di questa progettualità che la HERO si è candidata a ospitare il Campionato del Mondo, che significherebbe celebrare un percorso fatto di passione, innovazione e collaborazione con l'UCI. Una seconda occasione, per confermare che qui, tra le montagne patrimonio UNESCO, la parola “eroe” ha davvero un significato speciale.

Già, la seconda volta perché nel 2015 la HERO aveva già ospitato il Mondiale marathon, un evento che aveva regalato al territorio visibilità planetaria, rafforzando l’immagine delle Dolomiti come una destinazione di riferimento per la mountain bike. Ora, a dieci anni di distanza, il comitato organizzatore punta a fare un ulteriore salto di qualità, mettendo al centro non solo l’aspetto agonistico, ma anche i valori di immagine, sostenibilità e promozione territoriale già riconosciuti in diverse occasioni. “Sarebbe fantastico riportare nel 2030 il Campionato del Mondo UCI Marathon nelle Dolomiti in occasione del 20° anniversario della HERO Suedtirol Dolomites, creando un’occasione speciale per organizzare l’evento.

Il primo mondiale UCI organizzato nel 2015 ha portato un forte sviluppo del movimento della mountainbike nelle Dolomiti e per il turismo estivo – commenta Gerhard Vanzi – e desidero ringraziare la comunità della Val Gardena, ovvero le organizzazioni turistiche e le amministrazioni comunali e la Provincia di Bolzano per il sostegno riconoscendone il valore e l’opportunità”.

La preparazione di un Mondiale non arriva certo con poche sfide. Tracciati sempre più curati, strutture adeguate e documentazione conforme agli standard UCI sono la base tecnica, ma per la HERO l’obiettivo è più ampio: trasformare il Mondiale in una leva di promozione per lo sport, il turismo e i valori etici della disciplina. L’elevazione a evento internazionale della HERO si è vista sin dopo il Mondiale del 2015, quando l’organizzazione ha dato vita a una World Series oltre i confini italiani coinvolgendo altre manifestazioni con gli stessi valori e obiettivi della gara dolomitica.

Ora, nel quartier generale di Selva di Val Gardena si attende la decisione sull’assegnazione dei Mondiali 2030 che spetta al Management Committee dell’UCI, composto da 19 membri in rappresentanza dei cinque continenti e, nel caso della HERO, la gara ha ottenuto il pieno appoggio della Federazione Ciclistica Italiana e del suo presidente Cordiano Dagnoni. Il verdetto arriverà il 25 settembre da Kigali, in Ruanda, durante il congresso annuale dell’UCI.

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