E' un Milan... pauroso! Volata devastante del gigante di Buja, l'Italia timbra al Giro con un talento

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E' un Milan... pauroso! Volata devastante del gigante di Buja, l'Italia timbra al Giro con un talento

La volatona di San Salvo è tutta del campione olimpico su pista, che vince nettamente su Dekker e Groves. Caduta nel finale, Evenepoel solido in rosa.

Uno sprint da giovane campioncino, d'altronde parliamo pur sempre di un classe 2000, anche se già in grado di risultare decisivo nel quartetto d'oro dell'Inseguimento alle Olimpiadi di Tokyo.

Oggi, però, la carriera di Jonathan Milan potrebbe svoltare, con la prima vittoria a livello World Tour e, di fatto, alla prima volata in un GT visto che questo Giro d'Italia rappresenta il debutto sulle tre settimane per il friulano della Bahrain-Victorious. Tanti lo paragonano al Marcel Kittel dei bei tempi, o agli stessi Cipollini e Petacchi per la capacità di sprintare partendo da lontano.

Sul traguardo di San Salvo nella seconda frazione della corsa rosa, partita da Teramo, quanto ha fatto vedere questo ragazzo è stato speciale: sinora aveva vinto solo in brevi corse a tappe come CRO Race e Saudi Tour, pur battendo in quest'ultimo caso, all'inizio del 2023, un certo Dylan Groenewegen, ma questo Milan ha dimostrato di essere pronto per i grandi palcoscenici.

Tappa che non ha regalato alcun sussulto sino al gran finale, con il gruppo a controllare senza problemi la fuga dei cinque uomini (Mattia Bais, Verre, Gandin e due francesi, Champion e Lapeira) che hanno caratterizzato la giornata, ripresi a poco più di 30 km dalla conclusione. Negli ultimi 1500 mt, Milan è stato perfetto (così come Andrea Pasqualon, che l'ha pilotato alla perfezione) prendendo la ruota di Kaden Groves, l'australiano dell'Alpecin-Deceuninck che ha avuto il miglior treno a disposizione, saltando il diretto rivale negli ultimi 150 mt per trionfare in maniera nettissima davanti a David Dekker (Arkéa-Samsic), lo stesso Groves, il belga Marit e il tedesco Mayrhofer, con Ackermann davanti ad un deluso Gaviria e al secondo Intermarché al traguardo, Niccolò Bonifazio (8°).

Milan è il più giovane corridore italiano a vincere una volata di gruppo al Giro dai tempi del battesimo di un certo Mario Cipollini, a Mira nel 1989. Un segnale per una carriera almeno paragonabile in minima parte a quella del Re Leone? Lo sperano tutti, intanto il gigante di Buja si prende pure la maglia ciclamino e punterà a difenderla nella frazione di lunedì, più impegnativa con l'arrivo a Melfi, ma che ben si adatta all'alfiere della Bahrain-Victorious.

In classifica generale, Remco Evenepoel mantiene la maglia rosa senza problemi, ma è cambiato qualcosa visto che una caduta a 4 km dall'arrivo, che ha tagliato fuori dai giochi uno dei grandi favoriti, il danese Mads Pedersen, ha costretto Tao Geoghegan Hart, 4° a 40” dal belga della Soudal-Quick Step, a perdere 19” così come gli australiani Vine e Haig, tra gli altri.

E' stata anche la domenica del gran bel successo di Giacomo Nizzolo sulle strade della Tro-Bro Léon.

La 40esima edizione della classica di Bretagna, con i suoi caratteristici “ribinou” per una sorta di mini Roubaix, parla italiano come accadde nel 2019 con Andrea Vendrame, grazie al brianzolo che si sblocca in maglia Israel Premier-Tech, vincendo lo sprint a sette che ha deciso la corsa 1.Pro con traguardo a Lannilis.

Rientrato a 3 km dall'arrivo assieme a Pichon, Nizzolo ha gestito alla perfezione il finale, saltando il grande favorito, Arnaud De Lie (già vincitore ieri al GP du Morbihan), negli ultimi 50 metri. Il belga della Lotto-Dstny chiuderà secondo, davanti all'olandese Nils Eekhoff del Team DSM.

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