Giro 2023, dall'Abruzzo a Roma, con tanta crono ma anche montagne da leggenda: l'analisi del percorso

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Giro 2023, dall'Abruzzo a Roma, con tanta crono ma anche montagne da leggenda: l'analisi del percorso

Sabato lo start contro il tempo, per la prima delle tre prove individuali con oltre 70 km per specialisti, a parte il terribile finale del penultimo giorno sul Monte Lussari. La tappa regina alle Tre Cime di Lavaredo, ma Crans-Montana (alla fine della seconda settimana) può fare malissimo come il Bondone e la Val di Zoldo.

Un Giro duro, ma anche equilibrato con tanti km a crono, parecchie possibilità per i velocisti e un totale di 3489 km per l'edizione numero 106, dall'Abruzzo sino al ritorno nella capitale, visto che Roma ospiterà l'arrivo a cinque anni dall'ultima volta.

Sono tre le prove contro il tempo, per un totale di 73,2 km, con cinque arrivi in salita (parlando di tappe in linea), 7 tappe di media montagna e 6 occasioni per le ruote veloci. Si comincerà con i 19,6 km da Fossacesia Marina a Ortona, per una cronometro completamente piatta per quasi 18 km, prima di un finale in lieve ascesa.

La Teramo-San Salvo di domenica 7 maggio, 201 km, strizza l'occhio ai velocisti, da Gaviria a Dainese, da Ackermann a Pedersen, molto più complicata la Vasto-Melfi, che potrebbe tagliare fuori gli sprinter puri nei 30 km finali. Quarta frazione, da Venosa a Lago Laceno, con i 4 km centrali dell'ultima salita, con pendenze di media al 9%, che porteranno poi al falsopiano di 4500 mt sino all'arrivo: qui gli uomini di classifica entreranno già in azione, anche se difficilmente vedremo distacchi importanti.

Campania protagonista con la Atripalda-Salerno e il circuito attorno a Napoli alla sesta tappa, entrambe con possibilità di volata, ma tutt'altro che scontata.

La settima giornata di corsa vedrà la carovana rosa affrontare 218 km da Capua a Campo Imperatore, nel cuore del Gran Sasso d'Italia: l'ascesa che porta al traguardo è lunghissima, oltre 26 km, ma sono i 4,5 per scollinare quota 2000 mt d'altitudine, quelli realmente impegnativi sopra l'8% di media.

Da Terni a Fossombrone, i muri marchigiani nascondono mille trappole, in particolare i 2 km nel finale sul Muro dei Cappuccini, con pendenze in doppia cifra. E la prima settimana si chiuderà con i 35 km della cronometro di Savignano sul Rubicone, dove si potranno scavare distacchi di peso tra gli uomini di classifica.

Dopo il riposo di lunedì 15 maggio, quasi 200 km da Scandiano a Viareggio, scalando il Passo Radici nella prima parte, ma con tantissimo spazio di recupero per le squadre dei velocisti negli ultimi 100 km. La Camaiore-Tortona (11^ tappa) e la Bra-Rivoli (12^) si prestano a fughe da lontano, visto il percorso frastagliato e la difficoltà di controllare da parte dei team degli sprinter (anche se nel primo caso è una possibilità più concreta), ma si tornerà a fare sul serio alla 13esima, con il secondo arrivo in salita.

Da Borgofranco d'Ivrea a Crans-Montana, primo “tappone” con Gran San Bernardo (Cima Coppi di questa edizione oltre i 2400 mt), Croix-Coeur e poi la lunga erta verso l'arrivo, 15 km oltre il 7% di media. Il giorno successivo, si scalerà il Sempione in avvio dopo la partenza da Sierra, poi ci saranno quasi 150 km tra discesa e pianura sino a Cassano Magnago.

Domenica 21 maggio altra giornata insidiosissima per gli stessi uomini da GC, con la Seregno-Bergamo e le storiche salite del territorio, dal Selvino alla Roncola, sino allo strappo di Bergamo-Alta del “vecchio” Giro di Lombardia.

Ultimo riposo e poi martedì 23 maggio la Sabbio Chiese-Monte Bondone aprirà la settimana decisiva, con la storica salita sopra Trento che verrà affrontata dal versante di Aldeno, con i soli 2 km finali morbidi, dopo un tratto centrale con pendenze sempre vicine al 9-10%. Pergine Valsugana-Caorle, 17esima tappa della corsa rosa, sarà una delle pochissime giornate senza alcuna difficoltà altimetrica, poi il trittico della verità: Oderzo-Val di Zoldo, con i suoi 161 km e le salite di Cibiana e Coi (durissima coi suoi quasi 6 km oltre il 10% di media) ad anticipare un finale di nuovo all'insù.

La frazione più attesa, però, sarà la 19esima con i 183 km da Longarone alle Tre Cime di Lavaredo, con l'iconico finale tra Giau, Tre Croci e i durissimi 4 km verso il Rifugio Auronzo, a quota 2300 mt, con pendenze mai al di sotto del 12-13%.

Finita qua? No, perchè sabato 27 maggio ci saranno i 18,6 km della cronometro da Tarvisio al Monte Lussari, inedita e devastante nei 7 km conclusivi, oltre il 12% di media con vari tratti vicini al 20%.

Tutti in volo verso Roma e passerella conclusiva per i (pochi?) velocisti rimasti, con i 135 km all'ombra del Colosseo.

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