Il percorso del Giro 2026? Tutto definito, ecco ogni salita con Piani di Pezzé e Piancavallo giudici finali

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Stradagiro d'italia 2026

Il percorso del Giro 2026? Tutto definito, ecco ogni salita con Piani di Pezzé e Piancavallo giudici finali

Il collega Francesco Dani ha ricostruito, come da tradizione, il tracciato della prossima corsa rosa che verrà presentata lunedì 1 dicembre: dopo la tre giorni bulgara, arrivi tosti tra Blockhaus e Corno alle Scale, prima dell'unica cronometro in Toscana. Pila e Carì (ma non sarà "tappone" in Svizzera) anticipano le ultime giornate, con il Giau che sarà Cima Coppi. La passerella a Roma, per il quarto anno consecutivo.

Un percorso impegnativo, ma non esagerato e abbastanza ben equilibrato, subito con due traguardi molto impegnativi entro la conclusione della prima settimana.

Il Giro d’Italia 2026 ormai è cosa fatta, d’altronde lunedì prossimo ci sarà la presentazione ufficiale del percorso (così come dell’edizione femminile, che seguirà immediatamente quella maschile anziché corrersi a luglio), e come ormai da tradizione l’informatissimo collega Francesco Dani di “Cicloweb” ha messo assieme i pezzi del puzzle, ovvero le varie informazioni arrivate specialmente a livello locale, anticipando il tracciato che sarà l’ultima creatura di Mauro Vegni, pronto a passare la mano.

Al netto di qualche possibile piccola modifica, chiaramente in termini di salite a metà tappa o qualche partenza, il percorso è questo e lo andiamo a vedere nel dettaglio.

La grande partenza in Bulgaria non è stata presentata, sarà parte integrante del “lancio” del 1° dicembre nell’evento previsto a Roma, all’Auditorium Ennio Morricone dalle ore 15.30, ma si comincerà dalla città di Nesebar prima dell’arrivo a Burgas per una frazione numero 1 dedicata alle ruote veloci, ed è decisamente probabile che Jonathan Milan torni al Giro, dopo l’assenza nel 2025 per il gran debutto al Tour, con la chance di vestire la prima rosa.

A Veliko Tarnovo la conclusione della 2^ tappa che dovrebbe risultare decisamente più mossa, poi volatona prevista nella capitale Sofia per chiudere la tre giorni all’estero e volare, con giorno di riposo in più concesso dall’UCI (si partirà quindi venerdì 8 maggio), direzione Calabria; da Catanzaro a Cosenza per la quarta giornata di corsa, anch’essa quasi certamente per gli sprinter, poi la Praia a Mare-Potenza con parecchie insidie e potenziale arrivo su strappo in città, mentre la Paestum-Napoli (6^ tappa), con arrivo nel capoluogo campano per il 5° anno consecutivo, ancora da velocisti.

Ecco alla 7^ il primo arrivo in salita, e sarà molto duro sulle rampe del versante più impegnativo del Blockhaus, 13,7 km all’8,4% di pendenza media. Seguirà la Chieti-Fermo, coi muri marchigiani che però non saranno particolarmente tosti, e domenica 17 maggio secondo traguardo sull’Appennino, sul territorio bolognese con il ritorno di Corno alle Scale dopo 21 anni (con start di tappa a Cervia), per 12 km abbondanti al 6% di media ma gli ultimi 3 km sopra il 10%.

Secondo riposo e al martedì unica cronometro dell’edizione n° 109, per una quarantina di km da Viareggio a Massa: seguirà una seconda settimana con frazioni da fuga, saranno mossi infatti i profili dell’undicesima da Porcari a Chiavari, idem da Imperia a Novi Ligure (da non escludere lo sprint) e la Alessandria-Verbania per una giornata piemontese che anticiperà quella interamente in Valle d’Aosta; il 14° giorno di corsa, infatti, andrà da Aosta a Pila con il terzo arrivo in salita, lungo le rampe di un’erta da 17 km al 7% di media, da capire quali scalate verranno proposte in precedenza, ma sarà comunque il classico “tappone”.

Velocisti che torneranno protagonisti in una delle tappe più in discussione per l’accordo tardivo con Milano, ma si arriverà nel capoluogo con il via da Voghera, poi ultima giornata di riposo, sempre di lunedì, e la 16^ frazione sarà quella svizzera, o meglio ticinese con partenza da Bellinzona, ma prima dell’ascesa conclusiva a Carì (11,5 km all’8% di media), difficilmente si faranno grandi passi alpini come San Gottardo o Oberalpass.

Non durissima neppure la Cassano d’Adda-Andalo (preferita a Campiglio come sede d’arrivo in Trentino), potenzialmente da fuga come, a maggior ragione, la 18^ tappa che andrà da Fai della Paganella a Pieve di Soligo, con il Muro di Ca’ del Poggio abbastanza vicino al traguardo e sprint molto difficile.

I due tapponi conclusivi tra le Dolomiti e il Friuli: 19^ con la conclusione sugli inediti Piani di Pezzé, 5,5 km al 10% di media con tante salite in precedenza, soprattutto la Cima Coppi ai 2300 mt di quota del Passo Giau, poi Falzarego e subito dopo la discesa ecco la durissima erta finale.

Sabato 30 maggio, doppia scalata a Piancavallo (14 km all’8% di media) dopo il via da Gemona del Friuli (cinquantenario del terremoto del 1976), con la salita domata da Pantani nel 1998 giudice finale di un Giro che terminerà, per la quarta annata consecutiva, sulle strade di Roma con passerella e sprint a ranghi compatti.

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