Lo sprint eterno di Jai Hindley che rinasce sul Blockhaus: Lopez salva la rosa, ma che Pozzovivo

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Lo sprint eterno di Jai Hindley che rinasce sul Blockhaus: Lopez salva la rosa, ma che Pozzovivo

L'arrivo in salita che chiude la prima settimana del Giro vede giocarsela in 6, con l'australiano che brucia Bardet, Carapaz e Landa. Il lucano splendido sesto, anche Nibali regge bene mentre crolla subito Simon Yates.

Magari non c'è stata la selezione ai livelli del 2017 quando Nairo Quintana staccò tutti, ma il Blockhaus ha emesso i suoi verdetti eccome, per un secondo arrivo in quota del Giro 105 che vede Jai Hindley rinascere, un anno e mezzo dopo quella corsa rosa dell'ottobre 2020 che lo rivelò al mondo.

Il giovane australiano della Bora-Hansgrohe trionfa in questa nona tappa che vede crollare clamorosamente uno dei due grandi favoriti alla vittoria, Simon Yates, rotolato oltre gli 11 minuti di distacco, mentre Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo) difende con le unghie e con i denti la sua maglia rosa, nonostante una caduta rimediata a 8 km dalla conclusione.

Alla fine arrivano a giocarsi il successo in sei, con Hindley che piega di misura Romain Bardet (Team DSM) e un Richard Carapaz trascinato dallo straordinario lavoro della Ineos Grenadiers, con Richie Porte ultimo uomo sino all'attacco a meno di 5 km dal termine del campione olimpico, ma che si deve accontentare del terzo posto.

Quarto Mikel Landa, brillante su una salita perfetta per le sue caratteristiche e definitivamente capitano unico della Bahrain-Victorious visto che Pello Bilbao perde oltre un minuto (dopo essere caduto malamente in avvio di tappa), quinto Joao Almeida (UAE Emirates), ora pericolosissimo visto che il portoghese si è difeso alla grande. E al sesto posto, bruciato solo allo sprint che non è certo la sua specialità, un meraviglioso Domenico Pozzovivo che a 39 anni si regala una tappa da protagonista e ora può giocarsi eccome la top ten nella generale, trovandosi già ottavo a 54 secondi da Lopez.

Più che buona anche la giornata di Vincenzo Nibali, molto più in palla rispetto all'Etna e ottavo a 34 secondi da Hindley (il siciliano adesso è 13° in classifica, a più di 3 minuti dalla maglia rosa), deludentissimo invece Giulio Ciccone sulla “sua” salita che gli è costata oltre 9 minuti e ogni sogno svanito, almeno in chiave generale.

In casa Italia da applausi la tappa di Diego Rosa, in fuga con altri 8 coraggiosi sin dall'avvio e capace di conquistare la maglia azzurra di miglior scalatore. Lunedì secondo giorno di riposo, poi martedì ecco la tappa dei muri marchigiani.

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