Zana, ma che bella vittoria! Val di Zoldo azzurra, l'orgoglio di Roglic e Almeida perde terreno...

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Stradagiro d'italia 2023

Zana, ma che bella vittoria! Val di Zoldo azzurra, l'orgoglio di Roglic e Almeida perde terreno...

Giro d'Italia, 18esima tappa: vince il campione d'Italia, che beffa Pinot costretto ad un altro 2° posto (ma nuova maglia azzurra). Tra i big esplode la bagarre, con lo sloveno che si porta dietro un Thomas solidissimo, mentre il portoghese perde più di 20 secondi. E venerdì... Tre Cime di Lavaredo!

Una bellissima vittoria, meritata anche per quanto dimostrato nei giorni scorsi, praticamente da inizio Giro in supporto dei leader della Jayco-Alula, Michael Matthews (trionfatore a Melfi) e Eddie Dunbar per la generale.

Filippo Zana si regala il primo successo in un GT, prendendosi la penultima tappa di montagna del Giro d'Italia numero 106, oltre i 1500 mt di Val di Zoldo; il tricolore del vicentino sfreccia davanti a Thibaut Pinot, in uno sprint a due che vedeva il transalpino favorito, ma di nuovo beffato come a Crans-Montana (quando fu 2° dietro a Rubio). Per il faro della Groupama-FDJ, la consolazione della maglia azzurra di miglior scalatore, con un gran bel margine nei confronti di Ben Healy quando i giochi sembrano ormai fatti.

Zana ha regalato all'Italia il quarto hurrà parziale in questa corsa rosa, cominciando a crederci dopo essere riuscito, sul Passo della Crosetta dopo 35 km di corsa (partita da Oderzo), quando ne mancavano ancora oltre 125 alla conclusione, a portare via assieme a Pinot, Barguil, Aurélien Paret-Peintre, Pronskiy, Frigo e Gee la fuga giusta, arrivata ad accumulare anche 6 minuti di margine ai -30, quando è cominciata la Forcella Cibiana.

Verso Coi, l'erta più dura con scollinamento ai -6, Pinot e Zana se ne sono andati mentre dietro infuriava la battaglia tra i big. E' stato Sepp Kuss ad accendere la miccia in favore di Primoz Roglic, con Joao Almeida che, seppur abbia ricevuto un gran supporto da Jay Vine, ha dato subito segnali di cedimento. Negli ultimi 2500 mt verso PalaFavera, l'azione in prima persona della maglia rosa (oggi Thomas festeggiava i 37 anni) ha respinto il portoghese, arrivato vicinissimo ai due rivali e alla fine con 21 secondi sul groppone rispetto allo sloveno e al britannico.

Rogla” e “G” hanno concluso al 7° e 8° posto di tappa, a 1'56” dal vincitore, con Barguil, sul podio di tappa, il solito granitico Gee, poi Paret-Peintre 5° davanti a Frigo (terza top 6 in questo Giro), davanti a loro per pochi secondi dopo aver ceduto rispetto a Zana e Pinot.

Dunbar è stato il quarto degli uomini di classifica, come al Bondone, lasciando 36” ma dimostrandosi davvero solidissimo per il 4° posto nella generale dell'irlandese di casa Jayco, che ha scavalcato di 12” un Damiano Caruso costretto a lasciare oltre un minuto a Roglic e Thomas. Alla vigilia del tappone delle Tre Cime di Lavaredo, con il Giau che potrebbe già spaccare la corsa, ora sembra essere il leader della Jumbo-Visma il vero rivale del gallese punta della Ineos Grenadiers (che ha pure Arensman e De Plus ancora in top ten).

Li dividono sempre 29 secondi, con Almeida finito a 39, Dunbar a 3'39”, Caruso a 3'51”, Kamna a 4'27”, Pinot risalito dal 13° al 7° posto appena davanti a Leknessund.

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