La nuova Q36.5 di Nibali a matrice svizzera, l'Italia che perde il team di Savio e la Corratec che sale

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Q36.5 Pro Cycling Team

Stradastagione 2023

La nuova Q36.5 di Nibali a matrice svizzera, l'Italia che perde il team di Savio e la Corratec che sale

Nella stagione 2023, saranno di nuovo tre le formazioni italiane a livello Professional, anche se l'addio alla categoria della storica Androni di Gianni Savio fa male. In attesa del progetto di Cassani che dovrebbe nascere nel 2024, tanti corridori azzurri sono finiti nel team rossocrociato del quale fa parte il fuoriclasse siciliano.

La questione è sempre la solita, la mancanza di una squadra World Tour per l'Italia che sarà, purtroppo, una certezza anche per il prossimo anno.

Un nodo che condiziona l'intero movimento e la crescita dei talenti nel nostro paese, mentre la Francia vola con tante formazioni di qualità al massimo livello del ciclismo mondiale e ora pure la Svizzera si propone con due team in “serie B”, ovvero la categoria Professional.

Oltre alla Tudor di Fabian Cancellara, vedremo protagonista nel 2023 una squadra legata a doppio filo all'Italia, ma di matrice elvetica qual è il nuovo Q36.5 Pro Cycling Team; il manager è Douglas Ryder, promotore del progetto Qhubeka, il main sponsor italiano (si tratta di un marchio di abbigliamento ciclistico) e il super consulente un certo Vincenzo Nibali, che ha detto “sì” ad una realtà che appare decisamente solida e propone al campione messinese, da poche settimane ritiratosi dall'agonismo, di rimanere in qualche modo in gruppo con un ruolo per lui inedito, ma decisamente stimolante (anche se il siciliano sarà parecchio in sella alla sua MTB, basti pensare alla Cape Epic da affrontare il prossimo mese di marzo...).

Una formazione, la Q36.5, che avrà pure tanti corridori italiani, 7 sui 23 totali in organico; si tratta di nomi noti come quelli di Gianluca Brambilla, il più esperto e chioccia di elementi di qualità, ma ancora con un potenziale da dimostrare al top, come Matteo Moschetti, Alessandro Fedeli e Filippo Conca, oltre ai più giovani alle prime esperienze, come Nicolò Parisini, Antonio Puppio e Walter Calzoni. In Svizzera correranno anche il norvegese Carl Fredrik Hagen, reduce dall'esperienza sfortunata alla Israel ma che può garantire buoni risultati anche nelle corse a tappe, un talento come il britannico Mark Donovan, lo svizzero Matteo Badilatti, il cronoman svedese Tobias Ludvigsson.

Se la Svizzera ride, l'Italia soffre anche se qualche buona notizia non manca. Partiamo da queste, ovvero la continuità di un progetto come quello della Eolo-Kometa, che anche nel 2023 punterà decisamente sui giovani italiani e spagnoli, ma soprattutto la crescita esponenziale della compagine dei Reverberi, che non nasconde ambizioni di World Tour nel corso dei prossimi anni, avendo annunciato il raddoppio del budget e aggiunto uno sponsor di peso come la Green Project agli storici partner Bardiani, CSF e Faizané.

Certo, di nomi di grande peso nel vecchio “greenteam” non ce ne sono, ma l'obiettivo rimane quello di lanciare i talenti del futuro come ha sempre fatto Gianni Savio. E qui veniamo alle note dolenti, ovvero l'ormai certo addio alla categoria Professional del Team Androni-Sidermec, quest'anno con la start-up Drone Hopper quale main sponsor; proprio le difficoltà finanziarie della realtà iberica, annunciate dal manager piemontese nelle scorse settimane, hanno costretto Savio e i suoi dirigenti a rivedere ogni progetto, scendendo di livello per ripartire, quasi certamente, come Continental dalla prossima stagione.

Le compagini italiane Professional, però, rimarranno tre visto che il Team Corratec, reduce da un 2022 proprio tra le Continental, ha deciso di investire ulteriormente portando il blocco toscano al piano superiore per la stagione che comincerà tra poco più di due mesi. Ed è già arrivata la firma di un nome interessante come quello di Valerio Conti, per otto giorni in maglia rosa nel 2019 e in uscita dall'Astana per legarsi ad una compagine che punterà a tanti inviti di qualità nel 2023, anche se il sogno Giro d'Italia sembra ancora lontano.

E l'idea di Davide Cassani, voglioso di creare una formazione Professional in “stile Alpecin”, ovvero con un budget vicino ai 10 mln di euro per creare le basi di un team con una reale prospettiva di World Tour? Come l'ex ct azzurro ha ben spiegato ormai da tempo, non si vuole fare il passo più lungo della gamba e al tempo stesso le ambizioni sono importanti, motivi per cui si andrà direttamente al 2024 per provare a fare nascere quella che potrebbe essere la squadra ammiraglia dell'intero movimento.

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