Lenny Martinez chiude il Delfinato di un Pogacar dominante. Svizzera, apertura shock e timbra Grégoire

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Lenny Martinez chiude il Delfinato di un Pogacar dominante. Svizzera, apertura shock e timbra Grégoire

Sul Plateau du Mont-Cenis ecco la fuga dello scalatore transalpino, che anticipa Vingegaard e la maglia gialla, in pieno controllo con Lipowitz a completare il podio finale davanti a Evenepoel. Il Tour de Suisse vede un'azione da lontano stravolgere la situazione, con Almeida ora costretto a rimontare e l'alfiere della Groupama-FDJ che a Kuessnacht regola i connazionali Vauquelin e Alaphilippe, con Lemmen 3°: la corsa femminile è di Marlen Reusser, che vince pure l'ultima tappa.

Il colpo finale di Lenny Martinez nel primo Delfinato messo in bacheca, alla seconda partecipazione a quasi 5 anni dalla prima, da Tadej Pogacar che aggiunge alla collezione la 77^ edizione della corsa transalpina che lo lancia da grandissimo favorito, a meno di 3 settimane dal via, per cercare il poker al Tour de France.

Sul Plateau del Moncenisio, l’ottava e ultima tappa premia lo scalatore della Bahrain-Victorious, in una giornata da sogno per i francesi a varie latitudini e che ha segnato pure l’addio al grande ciclismo di Romain Bardet: Martinez è entrato nella fuga di 11 elementi caratterizzata da un grande Mathieu Van der Poel, che poi ha attaccato in solitaria ed è stato ripreso ai piedi dell’erta conclusiva, quando Enric Mas ha provato a fare la differenza, staccato però impietosamente dal figlio d’arte a poco più di 7 km dall’arrivo.

Mentre dietro Jonas Vingegaard tentava l’ultimo assalto alla maglia gialla di Pogacar, Lenny Martinez ha mantenuto quella trentina di secondi per cogliere un altro successo di peso (dopo quello alla Parigi-Nizza), lui che aveva deluso in ottica classifica crollando nel tappone di ieri, davanti proprio ai due giganti con lo sloveno della UAE Emirates a concedere il 2° posto (il quarto di questa edizione per Vingegaard) al grande rivale.

Appena 6 secondi dietro ecco Jorgenson e Evenepoel, con Lipowitz che ha perso appena 7” rispetto al belga conservando senza problemi il podio finale di una classifica dominata, per la vittoria n° 99 tra i pro (con tre tappe in questo Delfinato, la 100esima arriverà al Tour?), da un Pogacar che ha concluso con 59” di vantaggio su Vingegaard, 2’38” su Lipowitz, pure maglia bianca e a questo punto co-leader della Red Bull-Bora con Roglic, con Evenepoel ad oltre 4 minuti e respinto ancora dalle grandi montagne, Johannessen gran quinto per la Uno-X, poi Jorgenson e Mas che hanno tolto il 6° e 7° posto al giovanissimo Paul Seixas, comunque gran 8° nonostante una caduta che gli ha fatto perdere un risultato ancora migliore.

E’ scattato, a livello World Tour e che caratterizzerà il calendario sino a domenica prossima, pure l’88esimo Tour de Suisse con una frazione inaugurale, 129 km attorno a Kuessnacht, che potrebbe condizionare l’intera edizione: sotto il diluvio specialmente nei 50 km finali, già nelle prime fasi si è formata una fuga di 28 corridori pericolosissima per i big, in particolare Joao Almeida e la sua UAE Emirates, considerata la presenza di elementi come O’Connor, Grégoire, Vauquelin, lo stesso Lorenzo Fortunato.

E alla fine, Romain Grégoire regalerà alla Groupama-FDJ un colpo importante, andandosene in discesa a 12 km dalla conclusione per trionfare con 20” di vantaggio sul connazionale Kevin Vauquelin (Arkéa), Bart Lemmen della Visma e un generoso Julian Alaphilippe (Tudor), che ha animato da subito una tappa che ha poi visto O’Connor chiudere 5° a 1’07”, con Nicola Conci miglior italiano in decima piazza a 1’26”, assieme al compagno Fortunato (12°). Per Almeida e il gruppettino degli altri uomini di classifica, ritardo di 3’12” e ora una lunga rincorsa.

E’ terminato sempre a Kuessnacht poche ore prima il Tour de Suisse Women, conquistato per la seconda volta in carriera da Marlen Reusser: sulle strade di casa, la fenomenale passista rossocrociata del Team Movistar ha firmato il bis di tappa, dopo aver vinto la prima frazione a Gstaad, staccando le dirette rivali Vollering e Niewiadoma a poco meno di 10 km dall’arrivo con una staffilata strepitosa. Reusser chiuderà con 28” sulla polacca e l’olandese, con “Deminator” alla fine 2^ nella generale a 36” e l’ultima vincitrice del Tour de France terza, a 1’56”, in una classifica che ha visto Eleonora Ciabocco (Team PicNic) sfiorare la maglia bianca e chiudere decima.

Tornando in campo maschile, si è corsa in questa intensa domenica pure una classica di categoria 1.1 con tanti velocisti di qualità come la Elfstedenronde Brugge: nella città belga, sprint a ranghi compatti e finale con giallo, visto che il photofinish tra Paul Magnier, che firma la sua quarta gemma di stagione con l’uno-due in 24 ore dopo la Dwars door het Hageland, e Jasper Philipsen, ha fatto discutere considerato che sulla linea d’arrivo, dalle immagini tv, non sembrava esserci il gap poi emerso dal referto ufficiale. Lo stesso Thomas De Gendt, a mezzo social, ha fatto intendere chiaramente che potrebbe esserci stato qualcosa che non è andato per il verso giusto, ovvero con la cellula del photofinish posta qualche centimetro più in là rispetto al traguardo.

Ad ogni modo, alle spalle dei due grandi favoriti (con Groenewegen solo 10° davanti a Dainese), ecco un bel 3° posto per Elia Viviani, che prosegue il suo percorso positivo con la Lotto e sogna la convocazione al Tour.

Infine, l’apertura del Giro Next Gen sulle strade di Rho, con una cronometro individuale di 8,4 km che ha premiato lo slovacco Matthias Schwarzbacher, in forza alla UAE Gen. Z, capace di regolare per un solo secondo il belga Van Kerckhove (Visma) e di 3 il britannico Thornley della Red Bull-Bora (con due dei grandi favoriti per il successo finale, Albert Withen Philipsen e Joergen Nordhagen, 4° e 5° di giornata); a proposito dello squadrone austro-tedesco, Lorenzo Finn ha terminato, miglior italiano in classifica, a 15” appena davanti ai connazionali Bryan Olivo e Luca Giaimi.

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