Un rosa che brilla, una Longo Borghini che ora guarda a Tour e Mondiale: "Emozionata dall'affetto della gente"

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Un rosa che brilla, una Longo Borghini che ora guarda a Tour e Mondiale: "Emozionata dall'affetto della gente"

Elisa ha vinto il suo secondo Giro d'Italia consecutivo con testa e cuore, dopo una primavera difficile e sfortunata. Tra meno di due settimane tornerà in Francia, ma il grande obiettivo è la maglia iridata in Rwanda: le sue parole dopo il trionfo di Imola.

Lo scorso anno aveva domato Lotte Kopecky su quell’arrivo in lieve ascesa a L’Aquila, riportando la maglia rosa in Italia sedici anni dopo Fabiana Luperini.

Coronato un lunghissimo inseguimento al primo GT della carriera, Elisa Longo Borghini è stata subito capace di piazzare il bis, prendendosi il Giro Women 2025 con un altro capolavoro, forse ancora più complicato visto che i 16” da recuperare a Marlen Reusser prima del tappone sul Monte Nerone sembravano molti di più, considerata la solidità della campionessa rossocrociata. L’azione di squadra fatta verso Monselice aveva già tagliato fuori dai giochi per la vittoria finale Sarah Gigante, che in salita è stata la più forte e ha battuto due volte Elisa a Pianezze e proprio nella frazione regina nelle Marche, ma quella in tandem con Silvia Persico ha fatto la differenza anche su Reusser, che poi non è stata più in grado di recuperare in salita e, ieri nella frazione conclusiva di Imola, non ha mai fatto paura alla piemontese.

Per “ELB”, la seconda rosa consecutiva è un premio alla sua straordinaria costanza di risultati, ma se parliamo già solo di vittorie il palmarès è già da leggenda, aggiungendo ai due Giri la doppietta al Fiandre e quella al Trofeo Binda, la Roubaix e la Strade Bianche, sfiorando subito la Sanremo alla prima occasione quest’anno, prima di vivere una primavera complicata dopo la caduta alla “Ronde”. Il sogno della Liegi, a 33 anni, è ancora lì da realizzare e con esso la maglia gialla del Tour de France, anche se quest’anno probabilmente Elisa non punterà alla classifica nella corsa transalpina al via il prossimo 26 luglio, ma soprattutto quel Mondiale accarezzato anche a Zurigo nel 2024. A fine settembre, sul durissimo percorso iridato del Rwanda, “ELB” sarà tra le favoritissime. “Questa vittoria significa molto, anche perchè venivo da una primavera dove non sono arrivati i risultati sperati – ha spiegato Longo Borghini ieri dopo aver indossato la maglia rosa sul podio finale all’interno dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola - Siamo riusciti a resettare tutto, a preparare il Giro come obiettivo globale per tutto il team.

Mesi di lavoro e sacrifici che hanno prodotto questa settimana così perfetta, dove tutte si sono spinte al limite pur di supportarmi. La sintesi di tutto questo credo sia la tappa di Monselice, dove siamo riuscite a portare un attacco di squadra in una frazione che sulla carta non aveva nulla da dire. Sul podio mi sono emozionata per l'affetto che hanno dimostrato i tifosi: vedere che la gente mi percepisce come persona oltre che come atleta è particolarmente significativo ed una spinta per migliorarmi”.

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