Le meravigliose lacrime di Houle per il fratello scomparso: che perla al Tour, Vingegaard solido in giallo

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Stradatour de france 2022

Le meravigliose lacrime di Houle per il fratello scomparso: che perla al Tour, Vingegaard solido in giallo

La prima tappa pirenaica, con traguardo a Foix, vede il canadese regalarsi un successo speciale (con il compagno Woods 3° e Caruso che cede nel finale, solo 10°). Tra i big ci prova ancora Pogacar, ma il leader non perde un colpo mentre crolla Bardet.

Una vittoria piena di lacrime di commozione, quella che ha conquistato oggi Hugo Houle con una vera e propria impresa, considerate anche le caratteristiche tecniche del veterano canadese che regala alla Israel Premier-Tech la seconda gemma di questo Tour de France.

La 16esima frazione, 178 km da Carcassonne a Foix con le prime due salite pirenaiche di questa Grande Boucle, premia ancora la fuga (ben 29 uomini inizialmente, vantaggio massimo vicino ai 9 minuti) e il coraggio di Houle, che porta a casa il successo più bello della carriera, tutto da dedicare al fratello Pierrick scomparso 10 anni fa in un tragico incidente, andandosene nel tratto di falsopiano tra Port de Lers e Mur de Peguère, dove il nordamericano regge alla grande al tentativo di rimonta di Matteo Jorgenson (Movistar), poi caduto nella discesa finale quando aveva ancora 30 secondi da recuperare, costretto a portarsi a ruota Michael Woods, compagno di team del vincitore.

Nel finale piomberà su di loro Valentin Madouas (Groupama-FDJ), 2° a 1'10” da Houle davanti agli stessi Woods e Jorgenson, mentre Storer chiude 5° e un arrembante Aleksandr Vlasov sesto. Il russo, che ha centrato l'azione di giornata partita poco dopo il km 5 di corsa, è così rientrato nella top ten della generale, ottavo in una tappa che ha visto invece concludere con un'altra delusione Damiano Caruso, al comando in solitaria sul Port de Lers prima di spegnersi e piazzarsi decimo, migliore degli italiani ancora a secco in questa Grande Boucle.

E tra i big cos'è successo, in attesa degli ultimi due arrivi in salita tra Peyragudes (mercoledì) e Hautacam (giovedì)? Tadej Pogacar ci ha provato eccome, ad oltre 55 km dal gong sul Port de Lers, ma Jonas Vingegaard e la Jumbo-Visma sono stati semplicemente perfetti. Il danese sempre incollato alla ruota dello sloveno, mentre Kuss lavorava alla grande per la maglia gialla e lo stesso Wout Van Aert, inizialmente nella fuga di giornata, gestiva il finale da maestro regolando il gruppo degli uomini di classifica giunto con un distacco di 5'54”.

Se Vingegaard mantiene così 2'22” nei confronti di Pogacar e 2'43” su Thomas, bravissimo a rientrare subito dopo il Peguère dove aveva pagato qualcosina ai due grandi rivali, giù dal podio virtuale sono cambiate parecchie cose, con il crollo di Romain Bardet che ha pagato 3'40” dagli altri big e ha ceduto il 4° posto a Nairo Quintana, ad un minuto e mezzo da Thomas e con 9” nei confronti di David Gaudu, che si è salvato entrando così nella top five tolta, infatti, ad Adam Yates che ha perso 1'20” così come Meintjes, sempre 7° in GC dietro al britannico e davanti a Vlasov, Bardet (passato dal 4° al 9° posto) e Pidcock.

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