Italpista da sogno, un Mondiale con vista olimpica. Capitan Viviani e l'addio al... celibato: "Bello finire così"

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Italpista da sogno, un Mondiale con vista olimpica. Capitan Viviani e l'addio al... celibato: "Bello finire così"

Con quattro ori e tre argenti, azzurri secondi solo ai Paesi Bassi nella rassegna iridata di Saint-Quentin, in quel velodromo che ospiterà i Giochi di Parigi 2024. Il capolavoro conclusivo è del "Profeta", che sabato prossimo convolerà a nozze: le sue emozioni e quelle del ct Marco Villa, vero "mago" del movimento italiano.

Un bottino leggermente inferiore rispetto a Roubaix 2021, ma con lo stesso numero di titoli e qualche gemma storica, dal record di Filippo Ganna nell'Inseguimento individuale (con doppietta azzurra assieme a Jonathan Milan) allo storico oro del quartetto femminile.

I campionati del mondo su pista confermano una nazionale, quella guidata dal commissario tecnico Marco Villa, su altissimi livelli tanto che a Saint-Quentin-en-Yvelines sono arrivate quattro medaglie d'oro, e tre d'argento, per il secondo posto nel medagliere finale alle spalle solo dei Paesi Bassi. Un peccato che, ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 che si disputeranno nello stesso velodromo alle porte della capitale, del poker di titoli ben tre gare non fanno parte del programma a cinque cerchi, ovvero lo Scratch, che ha visto Martina Fidanza firmare il bis di un anno fa, l'Inseguimento individuale dove l'Italia è padrona assoluta della specialità e l'Eliminazione che, anche in questo caso per una doppietta dopo la rassegna di Roubaix, ha portato Elia Viviani ancora sul tetto del mondo.

Il capitano azzurro, domenica pomeriggio, ha chiuso come meglio non avrebbe potuto un'altra rassegna iridata trionfale per una nazionale italiana sempre più solida e qualitativa, anche nel settore velocità guidato da Ivan Quaranta, se pensiamo al 5° posto di Matteo Bianchi nel km da fermo e non solo, pur essendo stato un Mondiale negativo per Miriam Vece, che rimane comunque una garanzia a livello femminile, seppur “isolata”. Viviani ha dato il via ad una festa finale decisamente particolare, visto che il veronese si sposerà sabato prossimo e Filippo Ganna e gli altri compagni di squadra, praticamente tutti lì a festeggiarlo, gli hanno organizzato l'addio al celibato a sei giorni dalle nozze con Elena Cecchini. “E' stato un Mondiale più duro rispetto allo scorso anno, dove ho evitato anche un'altra caduta per pochissimo – ha spiegato il neo campione del mondo mentre indossava la sua seconda maglia iridata, ma anche una t-shirt celebrativa che riportava la scritta “Da profeta in patria... a profeta in gabbia”, scherzando sul soprannome e il matrimonio in arrivo – Questa era la mia corsa, non potevo sbagliare dopo la delusione dell'Omnium”.

Il campione olimpico rivive così la sua Eliminazione mondiale: “Volevo guadagnare in rettilineo, perchè la mia impressione era che in curva non si riuscisse a passare. Per questa ragione ho anticipato lo sprint, sorprendendo Strong. E' andata come pensavo, finire così la stagione è veramente bello visto che su strada è stata negativa, avrei dovuto vincere delle corse di prima fascia, ma ci lavorerò e intanto ripartiamo da questa pista con obiettivo Parigi 2024. Questa nazionale può contare su un grande gruppo”.

Marco Villa, che in un decennio ha fatto letteralmente rinascere il settore pista assieme a Dino Salvoldi, che gli ha poi “ceduto” nell'ultimo anno anche la squadra femminile, sottolinea quanto fatto da Viviani e da tutti i suoi ragazzi. “Sono felice per Elia, sabato era rimasto deluso dall'Omnium, ma ha dimostrato ancora una volta di arrivare al top in questi eventi. Vincere o piazzarsi non è facile, in più ci avviciniamo alle qualifiche olimpiche e tutti portano i migliori.

Lui è un ragazzo speciale, un pilastro del gruppo, lo si è visto dalla festa che ha ricevuto dai compagni. Sono cresciuto come tecnico con lui e spero che pure lui sia cresciuto con me. Oggi (ieri, ndr) finalmente l'ho visto vincere al Mondiale perchè nel 2021 io ero in Grecia per la premiazione del quartetto, posso dire di aver chiuso un cerchio. Sono emozionato per le vittorie e per il gruppo, non cambierei nessuno di loro”.

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