L'emozione di Viviani per un addio da film: "Finisco come sognavo". Lavreysen signore dei Mondiali

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L'emozione di Viviani per un addio da film: "Finisco come sognavo". Lavreysen signore dei Mondiali

Il secondo titolo dell'Italia nella rassegna iridata su pista di Santiago del Cile è stato davvero speciale, con il veronese in trionfo (per la terza volta) nell'Eliminazione all'ultima grande gara della carriera. Nella giornata conclusiva, il poker d'oro del velocista olandese significa 20 capolavori mondiali di un fenomeno clamoroso, sorpresa Acevedo e bis di Sato, ma che brave Venturelli e Vece.

Un addio da film, una vittoria meravigliosa all’ultima recita di un percorso agonistico lungo, bellissimo con l’apice dell’oro olimpico a Rio 2016, ricco di successi anche su strada per chiudere, però, con la sua amata pista.

Elia Viviani ha scritto la pagina più bella della nazionale azzurra nel campionato del mondo di Santiago del Cile, terminato per la truppa di Marco Villa con due titoli, appunto quello del veronese nell’Eliminazione di ieri sera e delle ragazze dell’Inseguimento a squadre, e un bronzo con la Madison di Chiara Consonni e Vittoria Guazzini.

Il terzo capolavoro iridato del “Profeta” nella sua specialità preferita è stato semplicemente commovente, piegando Campbell Stewart nel duello finale per festeggiare assieme a tutti i compagni, la moglie Elena Cecchini, un movimento intero che ha celebrato il veronese in una giornata indimenticabile, quella conclusiva della carriera (anche se Elia farà ancora la Sei Giorni di Gand). “Ero davvero nervoso, non mi era mai successo prima, ma poi sono riuscito a concentrarmi sulla gara – le parole di Viviani dopo il trionfo, riportate da “Tuttobiciweb” - Voglio ringraziare la Federazione che mi ha dato la possibilità di venire qui, ho finito come avevo sognato di fare, vestendo la maglia iridata.

E un grazie va anche a tutti i ragazzi della Nazionale che sono qui e quelli che sono rimasti a casa. Non avrei potuto pretendere di più da me stesso: ogni atleta guardandosi indietro ha qualche rimpianto, ma quando riesci ad ottenere i risultati che ho raggiunto io, non c’è davvero nulla da dire. E permettetemi di ringraziare il mondo del ciclismo per tutto quello che ho ricevuto in questi 16 anni favolosi”.

La quinta e conclusiva giornata del Mondiale ha visto Harrie Lavreysen laurearsi, ancora una volta, signore dei velodromi con un poker iridato pazzesco: dopo Team Sprint, Keirin e km da fermo, il campionissimo olandese firma anche la settima perla consecutiva nel torneo della velocità, per il 20° oro in carriera ottenuto piegando l’attesissimo rivale, il britannico Matthew Richardson, con un secco 2-0 in finale. La medaglia di bronzo è andata all’australiano Leigh Hoffmann.

Miriam Vece ha terminato gran quinta nel Keirin femminile, arrivando alla finalissima dove si è imposta la giapponese Mina Sato, per il bis del Mondiale 2024 regolando la britannica Emma Finucane e la giovanissima colombiana Cuadrado. Sempre in ambito rosa, sorpresa nella corsa a punti con la messicana Yareli Acevedo medaglia d’oro davanti alla regina dell’Inseguimento, Anna Morris, con la neozelandese Bryany Botha terza e una Federica Venturelli, alle prime esperienze a questi livelli, brava a chiudere settima.

Infine la Madison degli uomini, con il Belgio in trionfo grazie a Lindsay de Vylder e Fabio Van den Bossche, mentre la Gran Bretagna è stata costretta ad accontentarsi di un altro argento con Stewart e Tarling, con il podio completato dalla Germania dell’eterno Kluge e del giovane Augenstein. Davide Stella e Juan David Sierra, al debutto in un campionato del mondo, si sono piazzati undicesimi.

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