Oggi, 50 anni fa: Eddy Merckx corona una carriera irripetibile con il record dell'ora

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Oggi, 50 anni fa: Eddy Merckx corona una carriera irripetibile con il record dell'ora

Il 25 ottobre 1972 una delle tante imprese del "Cannibale": a Città del Messico il belga percorre 49,432 km su una Colnago che entra nella storia assieme al più grande di sempre. Poi arriverà Moser, inizio di una nuova era che ci ha portati sino al primato di Ganna.

Un giorno speciale, una ricorrenza che non si può dimenticare.

In quel 1972, Eddy Merckx aveva di nuovo cannibalizzato la stagione del ciclismo su strada, da una nuova doppietta Giro-Tour, alla conquista della sua quinta Milano-Sanremo, passando per l'abbinata Freccia-Liegi, ma anche la beffa del Mondiale di Gap (quello del sorpasso in extremis di Basso nei confronti di Bitossi) prima di un finale da urlo nell'ennesima annata d'oro, con il Giro di Lombardia portato a casa prima di quel 25 ottobre.

Sì, 50 anni fa il fuoriclasse belga entrò di diritto nella storia, ancor più di quanto già non lo fosse, firmando il record dell'ora con 49,432 km percorsi nel velodromo di Città del Messico.

Solo undici anni e tre mesi più tardi, riuscì a batterlo (con mezzi a disposizione ben differenti, a partire dalle ruote lenticolari) Francesco Moser, che nel giro di quattro giorni (dal 19 al 23 gennaio 1984) portò quel leggendario primato a 51,151 km nel corso di un'ora.

Un record poi dimenticato nel tempo, dopo i 56 km/h sfondati da Chris Boardman nel 1996, che l'UCI ha provato a rilanciare nel nuovo millennio stabilendo di poterlo realizzare solo con bici da misure tradizionali, ripartendo proprio dai 49,432 km/h di Merckx, battuti poi dallo stesso Boardman (per appena 10 metri, nel 2000) e dal ceco Sosenka nel 2005, sino alla nuova era che ha visto Filippo Ganna volare sino ai 56,792 km/h stabiliti lo scorso 8 ottobre a Grenchen.

Quel giorno di mezzo secolo fa, però, superare il precedente primato di Ole Ritter (48,653 km/h il 10 ottobre 1968) sembrava poter essere fattibile solo per il più grande corridore di sempre, in sella ad una splendida Colnago marchiata “Eddy Merckx”, in maglia Molteni. “Non lo tenterò più, è stata la più grande fatica della mia vita”, esclamò il Cannibale dopo quell'ora da leggenda.

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