Giro in mezzo alle polemiche, oggi c'è il primo arrivo in salita: a Tagliacozzo si attendono Roglic, Ciccone e... la UAE

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Giro in mezzo alle polemiche, oggi c'è il primo arrivo in salita: a Tagliacozzo si attendono Roglic, Ciccone e... la UAE

Dopo quanto accaduto ieri a Napoli, con la neutralizzazione di 60 km in seguito alla maxi-caduta, si riparte con una 7^ tappa che, sull'erta di Tagliacozzo (ultimi 2600 mt sopra il 9% di media), può portare al cambio della maglia rosa con lo sloveno primo favorito. L'abruzzese, sulle strade di casa, sogna il colpo ma occhio alla fuga da lontano: si parte alle 12.55.

Dopo cinque frazioni abbastanza lineari sotto ogni punto di vista, la sesta tappa del Giro d’Italia, la più lunga della corsa da Potenza a Napoli, ha scatenato una marea di polemiche per quanto accaduto sotto la pioggia di Campania.

La caduta di gruppo avvenuta ad una settantina di km dall’arrivo ha portato al ritiro di un nome “pesante” come Jai Hindley, prima della decisione di neutralizzare tutta la parte finale e della conta dei danni, con tanti corridori in condizioni precarie e gli stessi Adam Yates, Jay Vine e Richard Carapaz feriti.

Quanto accaduto a 24 ore dal giorno del primo arrivo in salita, può condizionare eccome la corsa: oggi sono in programma infatti 168 km, da Castel di Sangro a Marsia di Tagliacozzo, impegnativi sin dal principio visto che si salirà immediatamente verso Roccaraso (GPM di 3^ categoria da 8 km al 5,6%), poi dopo 70 km la dura erta di Monte Urano (4,6 km al 9,2%, salita di 2^ categoria), prima di tanto falsopiano (seppur con un GPM catalogato di 2^ categoria prima di Ovindoli) e dell’ascesa decisiva.

Sono complessivamente 11,6 km al 5,9%, ma quelli che contano davvero sono i 2600 metri conclusivi, sopra il 9% di media: Primoz Roglic è perfetto per un arrivo del genere e lo sloveno faro della Red Bull-Bora Hansgrohe, che ha perso un uomo chiave come Hindley, potrebbe riprendersi la maglia rosa trovandosi a soli 17” da Mads Pedersen, tra l’altro pure caduto ieri. I più vicini al vincitore del Giro 2023 pensando agli uomini da salita sono le punte della UAE Emirates, con Del Toro (che pare in grandissima condizione e ha uno sprint in salita formidabile), McNulty e Ayuso, mentre paga qualche secondo in più nella generale Adam Yates, che dovranno capire come muoversi.

Giulio Ciccone, che assieme a Tiberi (ma occhio a Pellizzari, seppur in squadra con Roglic) è la grande speranza italiana, punta al colpaccio sulle strade di casa: l’abruzzese capitano della Lidl-Trek ci proverà eccome, anche se l’ipotesi che una fuga da lontano con scalatori di qualità, magari già lontani in classifica, è più che concreta: lo stesso Lorenzo Fortunato, maglia azzurra dei GPM, dovrà attaccare da subito anche se il bolognese, tra i tanti, è finito a terra nella baraonda di Napoli.

Si parte dal km 0 alle ore 12.55 (arrivo previsto verso le 17.15, dipenderà anche dalla situazione meteo che potrebbe di nuovo risultare complicata), con diretta tv dalle 12.00 su Rai Sport e dalle 12.30 su Eurosport 1/Discovery+.

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