Pedersen è clamoroso, poker in ciclamino sulla rampa del Monte Berico battendo Van Aert e Del Toro!

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Pedersen è clamoroso, poker in ciclamino sulla rampa del Monte Berico battendo Van Aert e Del Toro!

La 13esima tappa del Giro si risolve con lo sprint lunghissimo dell'asso danese, che piega il belga e la maglia rosa, capace però di guadagnare altri secondi su tutti i big.

Un poker da fuoriclasse, una stella che meriterebbe, e lo sta dimostrando anche sulle strade di un Giro d’Italia da dominatore in maglia ciclamino, la prima monumento della carriera (pur avendo già conquistato un Mondiale).

Mads Pedersen regala ancora spettacolo e lo stesso fanno Wout Van Aert e la maglia rosa Isaac Del Toro, nel duello conclusivo sulle rampe al 10% (per i 750 mt finali) del Monte Berico, l’erta di Vicenza stadio finale della tredicesima tappa e che ha visto il campione danese regalare alla Lidl-Trek il quinto centro di questa edizione, il quarto personale per l’ex iridato.

Dopo aver rintuzzato la fuga di nove elementi, con Lorenzo Germani ultimo a mollare prima di collaborare con Christian Scaroni, ripreso quest’ultimo a 10 km dall’arrivo proprio dopo il Red Bull KM dove il bresciano della XDS Astana ha anticipato di un soffio Ayuso e Del Toro, capaci di conquistare altri abbuoni su tutti i rivali, la frazione tutta veneta partita da Rovigo si è accesa con l’attacco in discesa (ai -9 km) di Romain Bardet e Mathias Vacek.

Il transalpino della PicNic e il ceco compagno di team dello stesso Pedersen, sono stati ripresi solo a 500 mt dalla conclusione, quando l’Alpecin-Deceuninck e la Visma Lease a Bike hanno provato a lanciare Groves e Van Aert: se l’australiano non è mai stato della partita, il belga era perfettamente a ruota del vincitore nei durissimi 200 mt della retta decisiva, ma non è riuscito ad uscirne visto che la potenza del danese è stata semplicemente da urlo.

I due “clasicomani” hanno fatto una differenza pazzesca, anche se la maglia rosa Del Toro è rimasto in lotta sino agli ultimi 100 mt, concludendo poi con un distacco di 2” ma guadagnandone 3, oltre ai 4 di abbuono per la terza piazza del messicano, sui più diretti avversari di una generale che ora dice, dopo che Rochas ha concluso 4° davanti all’altro francese Godon e poi ai big, con Roglic 6° e Tiberi 7° (Ayuso e Carapaz, invece, sono finiti sul confine della top 15, appena davanti Ciccone 14°), che il 21enne della UAE Emirates comanda con 38 secondi di vantaggio sul compagno Ayuso, 1’18” su Antonio Tiberi, 1’20” rispetto a Simon Yates e 1’35” su Primoz Roglic.

Sabato la Treviso-Nova Gorica, 195 km ideali per le ruote veloci, pur essendoci uno strappo, quello di Saver (700 mt al 7,5%), da affrontare due volte ai -24 e ai -8 km dall’arrivo.

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