Rogla... legenda! Un finale assurdo al Giro, lo sloveno incendia Monte Lussari e beffa Thomas

eeoggizzzR
Info foto

Giro d'Italia twitter

Stradagiro d'italia 2023

Rogla... legenda! Un finale assurdo al Giro, lo sloveno incendia Monte Lussari e beffa Thomas

Primoz Roglic vince la corsa rosa numero 106, al termine di una cronoscalata drammatica: nonostante un problema al cambio, il campione della Jumbo-Visma batte il britannico di 40" e gli toglie la maglia per 14". Almeida sul podio di tappa e in GC, lo stesso fa Caruso che è gran quarto.

Un finale assurdo, forse mai visto a questi livelli in una cronometro del Giro d'Italia, anche se il distacco record in termini minimi... resiste.

Primoz Roglic firma il capolavoro sul “suo” Monte Lussari, a due passi dalla Slovenia che ha letteralmente invaso l'iconico luogo friulano che ha deciso questa edizione numero 106; davanti ad oltre 100mila persone, tantissime arrivate dalla sua nazione, il fuoriclasse della Jumbo-Visma si prende la cronoscalata partita da Tarvisio, battendo nel duello finale Geraint Thomas e togliendo al gallese la maglia rosa per 14”, rifilandone 40 all'alfiere della Ineos Grenadiers lungo i 18,6 km con gli ultimi 7 devastanti, oltre il 12% di pendenza media.

Per “Rogla” arriva il quarto grande giro della carriera dopo tre edizioni della Vuelta, il successo più importante assieme al titolo olimpico a cronometro, al suo secondo assalto alla maglia rosa (che già vestì per parecchi giorni nel 2019 prima di chiudere terzo) e dopo la beffa del Tour 2020, pensando che la tipologia della prova decisiva era decisamente simile a quel giorno alla Planche des Belles Filles.

Il... Primoz sloveno a vincere il Giro, mentre Thomas non riesce nell'impresa di conquistarlo a 37 anni, quasi 3 in più rispetto al record di Fiorenzo Magni che rimane tale, come il distacco tra il primo e il secondo in classifica, 12” a favore di Merckx su Baronchelli nel 1974.

Che cronometro pazzesca quella di Roglic (volata ad oltre 25 km/h di media nonostante un percorso... impossibile nel finale), che negli 11 km in pianura ha guadagnato un paio di secondi sul diretto rivale, che aveva però cambiato il casco (lasciando 3-4 secondi aggiuntivi) nella postazione dove si prendeva la bici da strada dopo aver utilizzato quella da crono in avvio. Al rilevamento a poco più di 4 km dalla conclusione, lo sloveno aveva un margine di 16” sulla maglia rosa, dovendone quindi recuperare solo 10 per il trionfo.

A 2500 mt dalla fine, sembra svanire tutto per il ribaltone, con l'alfiere Jumbo-Visma che accusa un problema al cambio e cede almeno una decina di secondi; Thomas, però, non ne ha più e già all'altezza dell'ultimo km, sullo strappo conclusivo prima della spianata nei 500 mt conclusivi, è dietro virtualmente al nuovo vincitore del Giro, che gli rifilerà 40 secondi.

Al terzo posto di tappa, a 42” da Roglic, mantenendo lo stesso piazzamento in classifica generale, a 1'15” da Roglic, un solidissimo Joao Almeida che si regala il primo podio in un GT a 24 anni.

E che bravo Damiano Caruso, 4° nella crono e in GC (a 4'40” dalla maglia rosa), secondo miglior risultato della carriera sulle tre settimane per il ragusano della Bahrain-Victorious, nettamente il miglior italiano di un'edizione comunque positiva per i nostri colori, con quattro successi di tappa e la maglia ciclamino di Jonathan Milan, che domenica nella passerella di Roma cercherà un altro hurrà.

A proposito di maglie, con quella bianca di miglior giovane sulle spalle di Almeida, quella azzurra della montagna è meritatissima per Thibaut Pinot, che arriva 5° in questa cronoscalata e scavalca Eddie Dunbar per una top five inaspettata, davanti alla seconda punta Ineos, Thymen Arensman, e allo stesso irlandese della Jayco-Alula che cede due posizioni dovendosi accontentare della settima.

L'ottavo posto finale sarà di Andreas Leknessund (altra bella sorpresa il norvegese del Team DSM), a precedere Lennard Kamna, che invece ha parzialmente deluso, e Laurens De Plus (terzo Ineos in classifica), con la Colombia che piazza Rubio 11° e Buitrago, vincitore ieri sulle Tre Cime di Lavaredo, 13° alle spalle di Van Wilder, che ha “sostituito” Evenepoel, l'altro grande favorito di questa corsa rosa alla vigilia assieme a Roglic, costretto al ritiro dalla positività al Covid dopo la seconda cronometro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
94
Consensi sui social