Un altro schiaffo al Giro: la Svizzera dice "no" alla Forcola di Livigno, stravolta la tappa regina

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Un altro schiaffo al Giro: la Svizzera dice "no" alla Forcola di Livigno, stravolta la tappa regina

Cambia il percorso della 15esima frazione della prossima corsa rosa: si affronterà il Mortirolo, ma dal versante più morbido, prima di salire il Foscagno e poi affrontare l'erta finale del Mottolino.

Un altro schiaffo al Giro d'Italia, non è certo la prima volta che un percorso cambia in... corsa, ma stavolta a due mesi dall'inizio della corsa rosa, in programma il 4 maggio a Torino.

E' la tappa regina a risultare stravolta e il motivo è ancora legato alla Svizzera: nel 2023, arrivò il “no” per mantenere pulita la strada che portava al Gran San Bernardi, Cima Coppi della scorsa edizione, questa volta il Dipartimento Infrastrutture, Energia e Mobilità del Canton Grigioni a negare il passaggio chiave sulla Forcola di Livigno, a quota 2315 mt, in quanto “mantenere in sicurezza i Passi Alpini comporterebbe un onere spropositato”.

RCS si è trovata così costretta a modificare la Manerba del Garda-Livigno, 15esima frazione della prossima corsa rosa che concluderà la seconda settimana, di fatto il “tappone” che rimane di 220 km, ma cambia la sua struttura dopo la salita (confermata e inedita) al Colle San Zeno. A Edolo, infatti, non si andrà verso l'Aprica ma direzione Monno per salire il Mortirolo, dal suo versante più semplice con 12,6 km al 7,6%; fin qui certamente le difficoltà aumentano, ma poi si risalirà la Valtellina col lunghissimo falsopiano verso Bormio e Isolaccia, prima di salire il Passo di Foscagno (14,6 km al 6,5%) anziché, appunto, la Forcola che presentava 30 km complessivi di ascesa e gli ultimi 18, dopo lo sconfinamento in terra elvetica a Poschiavo, al 7,3% di media.

Nel nuovo percorso, dopo la breve discesa dal Ponte del Rez (poco prima di Trepalle) si salirà così al Passo di Eira dove si ritrova il tracciato originale che risale la strada asfaltata lungo la pista del Mottolino, con i 2 km finali particolarmente duri. In precedenza, era prevista la discesa su Livigno e l'ascesa completa ai quasi 2400 mt del traguardo posto nel sito olimpico, con gli ultimi 8 km al 6,6%. E' un'altra storia e un altro schiaffo alla corsa rosa.

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