Che numero di Mads Pedersen per conquistare Amburgo: beffati i Bora, ottimo 3° Viviani

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Che numero di Mads Pedersen per conquistare Amburgo: beffati i Bora, ottimo 3° Viviani

La Bemer Cyclassics, seconda classica tedesca del calendario WT, è del danese che continua a volare e riesce a saltare negli ultimi metri Lampaert e McNulty, resistendo al ritorno di Van Poppel (2°) e del veronese, ancora sul podio nella "sua" corsa.

Un altro numero da campione vero, che quest'anno nelle grandi corse ha ottenuto “solo” piazzamenti comunque sempre da zona podio, ma oggi ha conquistato una bella classica del WT come Amburgo.

La 26esima edizione della Bemer Cyclassics è di Mads Pedersen, nella maniera più rocambolesca possibile in un finale davvero particolare; all'ultimo passaggio sul Waseberg, a poco più 15 km dalla conclusione, la UAE Emirates era stata infatti super a lanciare Hirschi, Ulissi e McNulty all'attacco, con lo statunitense che poi se n'è andato con Politt e Lampaert, formando quel terzetto che stava per beffare il gruppo praticamente con tutti i velocisti attesi della vigilia.

All'ultimo km, McNulty ha staccato i due compagni di fuga di qualche metro, ma nel frattempo dal plotone (distante appena 4-5 secondi) è partito Pedersen che, anziché attendere la volatona, ha optato per tentare l'anticipo e ha rosicchiato metro dopo metro ai tre attaccanti, agganciandoli di fatto a 150 mt dall'arrivo per poi resistere, saltato solo un paio di metri dopo la linea, al ritorno degli sprinter arrivati da dietro, con Danny Van Poppel secondo per una Bora-Hansgrohe che l'anno scorso vinse con Marco Haller (e aveva Politt lì davanti) e un redivivo Elia Viviani (Ineos Grenadiers), ottimo 3° nella corsa che ha conquistato dal 2017 al 2019.

Per il corridore della Lidl-Trek, sesto sigillo in questo 2023 e terzo in 24 ore se pensiamo che sabato pomeriggio, l'ex iridato aveva conquistato in casa cronometro finale e classifica generale del Giro di Danimarca.

Ai piedi del podio di giornata Arnaud Démare, quarto nella sua seconda gara in maglia Arkéa-Samsic, poi l'australiano Pithie della Groupama, i belgi Lampaert (alla fine il migliore della Soudal) e De Lie, 7° davanti a Nils Politt, 8° con tanti rimpianti.

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