La rinascita di Julian Alaphilippe a Québec City! Stoccata da fuoriclasse per battere Sivakov e Bettiol

La rinascita di Julian Alaphilippe a Québec City! Stoccata da fuoriclasse per battere Sivakov e Bettiol
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La rinascita di Julian Alaphilippe a Québec City! Stoccata da fuoriclasse per battere Sivakov e Bettiol

La prima delle due classiche canadesi del WT premia la caparbietà del transalpino, che stacca tutti sull'ultima cote mentre Pogacar si "incarta" con la sua UAE Emirates.

Un capolavoro di tattica, cuore e classe.

Julian Alaphilippe rinasce tornando a vincere una classica World Tour, come non gli capitava dal 2021 (Freccia Vallone e Mondiale), lui che nel massimo circuito non timbrava dal Giro 2024 (tappa di Fano) e in generale da una frazione al Czech Tour, a fine luglio dello scorso anno.

Il 14° GP de Québec è del 33enne asso francese che regala alla Tudor il successo più importante nella storia del team di Cancellara, appunto il primo del due volte iridato con la casacca della compagine rossocrociata che, assieme alla Lotto di De Lie, forse il principale favorito, si era già messa a tirare in testa al gruppo quando mancavano quasi 200 km, per controllare la fuga di Luca Vergallito assieme al polacco Maciejuk e due rappresentanti della selezione canadese.

Già ai -82 km, però, sull’imbeccata di Tim Wellens (e qui la UAE di Pogacar comincerà una corsa d’attacco che però farà discutere) ecco che lo stesso Alaphilippe si inserisce in un’azione che, a 45 km dalla conclusione, diventa di 12 elementi quando poi vengono raggiunti Vergallito e Maciejuk, risultando quella cruciale per l’intera corsa e con Alberto Bettiol dentro e molto attivo.

Pogacar infatti attacca sulla Cote de la Montagne al penultimo giro, quando mancano 13 km all’arrivo, ma non riesce a staccare tutti creandosi, a quel punto, la classica situazione in cui gli uomini in avanscoperta con l’iridato (un brillantissimo Girmay, Lapeira, Abrahamsen, Powless) non collaborino particolarmente. UAE Team Emirates che a quel punto sgancia McNulty e si gioca poi la carta Sivakov, rimasto nel gruppo di testa e, ai piedi dello strappo decisivo a 1700 mt dalla conclusione, in compagnia di Alaphilippe e Bettiol.

In quel punto il fuoriclasse transalpino fa la differenza, guadagnando quei 6-7 secondi decisivi sul connazionale e sul fiorentino della XDS Astana, poi saltato da Sivakov nello sprint che vale solo la piazza d’onore, ad una manciata di metri da Alaphilippe.

Bettiol chiude comunque gran 3°, davanti a Skjelmose, Mohoric, Hermans, Charmig (fondamentale in supporto di Alberto) e, regolando il gruppetto dei big arrivato ad una ventina di secondi, De Lie amaro 8°, Matthews e Strong, con Van Aert 13° e Pogacar che a quel punto ha mollato chiudendo solo nei trenta.

Domenica il campione del mondo sarà il chiaro favorito per tentare il tris al GP de Montréal, ultimo viatico prima di Kigali 2025, ma oggi c’è solo da celebrare una stella che torna a brillare.

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