Groves trionfa a Pontarlier con un clamoroso assolo, amarissimo 4° posto per Simone Velasco

Groves trionfa a Pontarlier con un clamoroso assolo, amarissimo 4° posto per Simone Velasco
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Groves trionfa a Pontarlier con un clamoroso assolo, amarissimo 4° posto per Simone Velasco

Tour de France: la ventesima e penultima tappa premia, come da pronostico, la fuga da lontano e lo sprinter australiano stacca tutti, anticipando di quasi un minuto tutti gli altri, con l'azzurro dell'Astana beffato da una caduta davanti a lui quando mancavano 20 km. Pogacar tranquillo verso la quarta gialla, per Jonathan Milan, domenica a Parigi, la festa in maglia verde.

Un assolo irresistibile di un velocista che, però, già in altre occasioni aveva dimostrato di essere qualcosa in più di questo, e il giorno che chiude a maggior ragione i conti per il quarto Tour de France di Tadej Pogacar, pronto domenica a brindare nella “non” passerella di Parigi, visto il nuovo circuito con la tripla scalata a Montmartre.

La ventesima frazione, da Nantua a Pontarlier, è invece di un grande Kaden Groves, che regala all’Alpecin-Deceuninck il terzo hurrà in questa edizione dopo Philipsen e Van der Poel nelle prime due giornate, e al suo debutto alla Grande Boucle l’australiano corona il trittico dopo aver già conquistato tappe al Giro e alla Vuelta.

E l’ha fatto arrivando da solo staccando tutti nei 15 km conclusivi di una giornata ideale per una fuga di uomini fuori classifica; così è stato dopo 60 km di battaglia, visto che a poco più di 120 dall’arrivo sono partiti in 13, con Simone Velasco e Matteo Trentin protagonisti italiani sotto la pioggia di una tappa che poi, in parte, si risolve per la caduta di Romeo e Grégoire, quando davanti erano rimasti in 6 e con l’ex tricolore Velasco presente, visto che se ne vanno (con l’elbano rallentato che perde 15-20 secondi in un amen) Groves, Van den Broek e Stewart, il secondo e il terzo poi staccati appunto da Kaden.

L’olandese del Team PicNic salverà però il 2° posto, a poco meno di un minuto dal vincitore, con l’altro tulipano Pascal Eenkhoorn (Soudal) terzo, una manciata di secondi davanti allo sprint di gruppetto vinto proprio da Velasco, amarissimo 4° su Grégoire (anch’egli con mille rimpianti) e Stewart.

Il gruppo dei big ha concluso ad oltre 7 minuti, con Ben O’Connor che ha perso la decima piazza in favore di Jordan Jegat, entrato nella fuga di giornata, mentre per il resto non è cambiato nulla e Pogacar, con 4’24” di vantaggio su Vingegaard, domani festeggerà un’altra maglia gialla, con Lipowitz in bianco e gran 3° davanti a Onley, Gall, Johannessen, Vauquelin, Roglic e Healy.

E la maglia verde, quindici anni dopo l’ultima italiana di Alessandro Petacchi, è aritmeticamente di Jonathan Milan che, chissà, dovesse tenere su un tracciato complicato come quello ridisegnato nella capitale (e attenzione che potrebbe piovere anche domani), magari potrà giocarsi pure il potenziale tris di vittorie in uno splendido primo Tour per il classe 2000 friulano della Lidl-Trek.

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