Milan sogno verde dopo 15 anni: "Squadra eccezionale". Il 4° Tour di Pogacar, ma il duello con Vingegaard...

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Milan sogno verde dopo 15 anni: "Squadra eccezionale". Il 4° Tour di Pogacar, ma il duello con Vingegaard...

L'Italia è tornata a vincere sulle strade della Grande Boucle a 6 anni dall'ultima tappa timbrata da Nibali, con il friulano che ne ha conquistate ben due e ci ha aggiunto la maglia della classifica a punti. Il campione del mondo, piegando il danese come nel 2024, sempre più nella storia ma si va verso il "no" alla prossima Vuelta Espana, dove invece ci sarà Vingegaard. Le loro parole dopo l'arrivo di Parigi.

E’ stato un Tour de France nuovamente col marchio a fuoco di Tadej Pogacar, il “tiranno” del ciclismo mondiale che si è preso la quarta maglia gialla della carriera, con il chiaro intento nel 2026 di agganciare i fantastici quattro (Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain), e magari sorpassarli definitivamente.

D’altronde, l’uomo dei record non si pone limiti e a neppure 27 anni è già nella leggenda, tanto da essere arrivato pure a quota 21 vittorie di tappa alla Grande Boucle dopo le 4 di questa edizione, 2 in meno di un 2024 ancora più dominante, forse pure perché Vingegaard, che ad ogni modo sui Pirenei ha già alzato bandiera bianca rotolando dopo la cronoscalata di Peyragudes ad oltre 4 minuti di ritardo dall’eterno rivale, si è presentato a questo Tour in condizioni migliori rispetto a 12 mesi fa, visto il post infortunio dell’Itzulia 2024.

Il campione del mondo, all’ottavo podio in altrettanti grandi giri disputati, potrebbe già chiudere la tripla corona andando a vincere la Vuelta Espana, ma i rumors delle ultime ore parlano di una probabile rinuncia, data per certa dal quotidiano “AS” mentre la UAE Team Emirates si è presa un paio di giorni prima di ufficializzare il programma dell’ultima parte di stagione per “Pogi”, già da libri di storia (come nel 2024, anche se in quel caso la doppietta Giro-Tour fu unica) con la Strade Bianche prima di prendersi Giro delle Fiandre, Freccia Vallone e Liegi.

“Voglio fare i miei complimenti a Jonas, è sempre difficilissimo batterlo – ha detto nel post tappa di ieri lo sloveno, che pure a Parigi ha provato a vincere chiudendo 4° una frazione spettacolare – E’ stato un Tour de France bello, ma anche molto complicato e stressante. I prossimi obiettivi? Non sono ancora chiari, forse il Mondiale e il Lombardia, ma prima di tutto voglio godermi qualche giorno di vera estate a casa”.

Non c’è dubbio che la seconda maglia iridata in Rwanda sia l’obiettivo principale, considerato il percorso proposto nei primi campionati del mondo in Africa, ma è un peccato chiaramente non rivedere il duello con Jonas Vingegaard alla Vuelta, considerato che invece il danese della Visma Lease a Bike ha già annunciato la sua presenza al via da Torino, il prossimo 23 agosto per la storica tre giorni inaugurale sulle strade del Piemonte (un anno dopo la “prima” dell’Italia al Tour). “Sono orgoglioso del mio Tour, da quando vi partecipo sono cinque podi su podi – ha detto il campione danese, alla terza piazza d’onore (con due trionfi) e che ha preceduto il tedesco Florian Lipowitz – Abbiamo fatto una grande gara con una super squadra, Tadej è stato il più forte”.

Finalmente, c’è stato anche un bel po’ di tricolore, o meglio di… verde in questo Tour de France n° 112: prima vincitore di tappa a quasi 6 anni dall’ultimo italiano in grado di riuscirci, ovvero Vincenzo Nibali a Val Thorens nel 2019, Jonathan Milan ha firmato il bis a Valence e poi si è regalato la maglia verde, per la terza volta nella storia del nostro ciclismo dopo Bitossi nel ’68 e Petacchi nel 2010. Al debutto nella corsa più importante al mondo, il 24enne di Buja è stato praticamente perfetto, lui già vincitore (oltre a 4 frazioni) della maglia ciclamino del Giro nel 2023 (esordio anche in quel caso) e nel 2024. “Era un obiettivo al quale io e la squadra pensavamo da inizio anno – le parole in casa Rai di Milan, dopo la mancata volata di ieri sera nella capitale (Jonny ne ha disputate appena 4, ma ha vinto due volte e nelle altre due occasioni è stato battuto di un soffio da Merlier, ndr) – I miei compagni sono stati davvero eccezionali, in generale abbiamo già centrato altri obiettivi che ci eravamo posti all’inizio della stagione, pensando anche a Mads Pedersen con la ciclamino al Giro, e credo che significhi molto nella crescita della Lidl-Trek.

Per me si corona un grande sogno, ce l’avevo fin da quando sono passato professionista”.

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