I manifestanti bloccano Madrid, la Vuelta finisce senza la volata: termina nel peggior modo l'edizione vinta da Vingegaard

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I manifestanti bloccano Madrid, la Vuelta finisce senza la volata: termina nel peggior modo l'edizione vinta da Vingegaard

Come ampiamente prevedibile, la protesta anti Israel termina con l'invasione (e parecchi danni) di centinaia di persone che bloccano il gruppo a 57 km dalla conclusione. L'organizzazione costretta a chiudere così un'edizione complicatissima, vinta comunque con grande autorità dal danese davanti ad Almeida e un grande Pidcock. Giulio Pellizzari chiude 6° e con una tappa.

Una chiusura ai limiti, se non oltre, la vergogna.

La Vuelta Espana n° 80, quella partita lo scorso 23 agosto dall’Italia e dal Piemonte (per la prima volta nella storia), finisce nel modo peggiore con la cancellazione pure della tappa finale di Madrid. Altro che festa e passerella, gruppo bloccato dai manifestanti a 57 km dalla conclusione e niente premiazioni per ragioni di sicurezza.

L’organizzazione di Javier Guillen sapeva molto bene che il pericolo specialmente per quest’oggi nella capitale fosse altissimo, con le manifestazioni pro-Palestina e anti Israel, per la presenza della squadra che, tra l’altro, ha ottenuto il 5° posto in classifica con Matthew Riccitello che si è laureato miglior giovane della corsa, sfociate in disordini che nulla dovrebbero avere a che fare con una protesta di quel tipo.

E’ andata ancora peggio che a Bilbao, quando non venne assegnata la vittoria di tappa, o nelle tante altre occasioni in cui le manifestazioni sono state impattanti per una Vuelta completamente da dimenticare, sotto questo punto di vista.

Resta il terzo GT della carriera di Jonas Vingegaard, per la prima volta in rosso dopo la beffa del 2023, del podio di Joao Almeida, secondo a 1’16” dal danese della Visma Lease a Bike, e del grande 3° posto di Tom Pidcock, mai così in alto e con una Q36.5 in paradiso. Bravissimi anche Jai Hindley e Giulio Pellizzari, la coppia Red Bull-Bora che ha festeggiato anche la tappa del marchigiano, con un piccolo rimpianto solo per aver perso ieri sulla Bola del Mundo la maglia bianca, ma che deve sorridere eccome per il 6° finale.

Jasper Philipsen è stato il re delle volate, e oggi a Madrid era il netto favorito per il poker, anche se la maglia verde è andata a Mads Pedersen, il principe in salita Jay Vine, per la seconda pois consecutiva dopo il 2024.

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Nella tarda serata di mercoledì la decisione: per poter controllare le (probabili) nuove manifestazioni in strada, l'organizzazione ha optato per accorciare di 15 km la cronometro-verità di Valladolid. Con l'impresa di Pellizzari ancora negli occhi, si riparte in mezzo a tensioni a mille con il solo obiettivo di arrivare domenica a Madrid: Vingegaard manterrà la maglia roja su Almeida, poi tutto si deciderà sulla Bola del Mundo (sempre che si arrivi in vetta).